Tra giugno e settembre 2023 il saldo tra aperture e chiusure è di 142 unità +0,22% rispetto al trimestre precedente
Catanzaro, 3 novembre 2023 – La Camera di Commercio di Catanzaro Crotone Vibo Valentia, nell’ambito del monitoraggio dell’andamento dell’economia locale, contestualizzata nel più ampio quadro del sistema Paese, attenziona e condivide le indagini realizzate periodicamente in ambito di sistema per farne patrimonio comune con i partner territoriali, quale piattaforma programmatica di sviluppo integrato e sostenibile di imprese e territorio.
Per quanto riguarda il periodo tra luglio e settembre, Movimprese, l’analisi trimestrale condotta da Unioncamere e InfoCamere – ha rilevato per le province di Catanzaro Crotone Vibo Valentia un saldo attivo di 142 attività economiche, come differenza tra 620 nuove iscrizioni e 478 cessazioni di attività, con un tasso di crescita trimestrale dello stock – rispetto al 30 giugno 2023 – pari al + 0,22%, perfettamente in linea col dato medio regionale e non troppo distante dalla media italiana, +0,26%.
Al 30 settembre 2023 sono 65.182 le imprese registrate nelle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, di cui 57.012 attive.
TERRITORI
Guardando ai singoli territori di competenza dell’Ente
Camerale, è la provincia di Crotone che presenta il tasso di
crescita trimestrale dello stock più elevato, nel confronto
col trimestre precedente (+ 0,39%); un dato che nella
graduatoria nazionale colloca il crotonese al sesto posto,
in ordine decrescente, dopo Roma, Trieste, Milano,
Bolzano e La Spezia.
Per Catanzaro si registra un tasso di crescita pari a +0,16%
e per Vibo Valentia +0,14%.
Nella provincia di Catanzaro si rileva il maggior numero di
imprese registrate nel trimestre (32.938, di cui 28.547
attive). A seguire, Crotone con 18.239 imprese (di cui
15.964 attive), e Vibo Valentia con 14.005 imprese (di cui
12.501 attive).
TOTALE IMPRESE – III trimestre 2023
Iscrizioni, cessazioni, saldi e tassi di crescita trimestrali per province
Graduatoria per entità del tasso di crescita trimestrale dello stock rispetto al 30 giugno 2023
PROVINCE Iscrizioni Cessazioni Saldo trimestrale
Tasso di crescita %
PROVINCE Iscrizioni Cessazioni Saldo trimestrale
Tasso di crescita %
trimestrale trimestrale
ROMA 5.261 2.989 2.272 0,50 VARESE 719 572 147 0,21 TRIESTE 224 146 78 0,50 FERMO 193 153 40 0,21 MILANO 4.773 2.911 1.862 0,49 NOVARA 306 246 60 0,20 BOLZANO 666 378 288 0,47 FIRENZE 985 783 202 0,19 LA SPEZIA 252 161 91 0,44 FORLI’ – CESENA 380 304 76 0,19 CROTONE 197 127 70 0,39 CATANIA 1067 872 195 0,18 NAPOLI 3.266 2.072 1.194 0,38 LECCE 735 603 132 0,17 ISERNIA 86 52 34 0,38 ANCONA 369 299 70 0,17 L’AQUILA 325 210 115 0,38 IMPERIA 238 196 42 0,17 REGGIO EMILIA 621 423 198 0,37 LUCCA 395 325 70 0,17 PRATO 465 344 121 0,36 CREMONA 281 236 45 0,16 PISTOIA 365 250 115 0,36 SONDRIO 116 94 22 0,16 PAVIA 508 344 164 0,36 CATANZARO 297 245 52 0,16 VERONA 1025 689 336 0,36 TERAMO 309 252 57 0,16 LATINA 587 384 203 0,35 CALTANISSETTA 178 141 37 0,15 BOLOGNA 1118 800 318 0,34 MANTOVA 363 310 53 0,14 TRENTO 500 330 170 0,33 VIBO VALENTIA 126 106 20 0,14 RAGUSA 291 165 126 0,33 CUNEO 641 551 90 0,14 FROSINONE 458 295 163 0,33 GENOVA 779 665 114 0,14 BRESCIA 1283 893 390 0,33 LODI 163 142 21 0,13 GORIZIA 106 75 31 0,33 TORINO 2312 2028 284 0,13 MONZA E BRIANZA 789 563 226 0,31 CHIETI 350 294 56 0,13 ASCOLI PICENO 218 145 73 0,31 CAGLIARI 598 510 88 0,13 COMO 505 365 140 0,30 BENEVENTO 248 204 44 0,13 GROSSETO 251 166 85 0,29 POTENZA 280 238 42 0,11 BRINDISI 374 262 112 0,29 NUORO 213 179 34 0,11 VENEZIA 819 604 215 0,28 AVELLINO 325 279 46 0,11 CASERTA 994 719 275 0,28 VERBANIA 113 100 13 0,10 SASSARI 463 309 154 0,28 FOGGIA 557 487 70 0,10 MASSA CARRARA 211 150 61 0,27 PIACENZA 273 247 26 0,09 MODENA 774 582 192 0,27 AGRIGENTO 311 275 36 0,09 VICENZA 765 551 214 0,27 PESARO E URBINO 294 263 31 0,08 PADOVA 911 657 254 0,27 VITERBO 316 286 30 0,08 AOSTA 110 77 33 0,27 SIENA 204 183 21 0,08 RAVENNA 383 283 100 0,26 SAVONA 283 264 19 0,07 PARMA 426 313 113 0,26 FERRARA 320 300 20 0,06 AREZZO 354 263 91 0,26 ROVIGO 218 203 15 0,06 PORDENONE 262 197 65 0,26 ALESSANDRIA 387 364 23 0,06 PISA 408 301 107 0,25 RIMINI 347 325 22 0,06 MATERA 166 112 54 0,25 UDINE 399 373 26 0,05 TERNI 218 166 52 0,24 MESSINA 487 458 29 0,05 PESCARA 356 269 87 0,24 LIVORNO 278 266 12 0,04 MACERATA 339 258 81 0,23 ORISTANO 91 86 5 0,03 TARANTO 462 341 121 0,23 RIETI 123 118 5 0,03 SIRACUSA 346 253 93 0,23 ASTI 203 196 7 0,03 COSENZA 553 391 162 0,23 TRAPANI 326 322 4 0,01 BARI 1.283 944 339 0,23 CAMPOBASSO 176 179 -3 -0,01 TREVISO 843 644 199 0,23 VERCELLI 143 145 -2 -0,01 LECCO 240 184 56 0,23 BELLUNO 112 115 -3 -0,02 SALERNO 1123 846 277 0,23 PERUGIA 578 611 -33 -0,05 BERGAMO 960 752 208 0,23 BIELLA 112 121 -9 -0,05 PALERMO 864 638 226 0,22 ENNA 74 93 -19 -0,13 REGGIO CALABRIA 398 279 119 0,22 ITALIA 59.236 43.829 15.407 0,26
FORME GIURIDICHE
Le imprese individuali continuano a
rappresentare la forma giuridica più ricorrente
(per il 63,5% delle imprese registrate nel
trimestre), ma con il più basso tasso di crescita
(+0,05%).
La più dinamica – sebbene anch’essa interessata
dal rallentamento generale della vitalità
d’impresa – è la società di capitale (con un tasso
di crescita trimestrale pari al +0,78%).
Crescono pure le “altre forme” del +0,20%.
Da segnalare, invece, il bilancio negativo delle
società di persone (-0,10%).
SETTORI
La crescita del trimestre nelle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia non interessa tutto il tessuto produttivo.
In termini relativi, il dinamismo più marcato si registra nel settore Servizi (+1%) e delle Costruzioni (+0,49%).
I settori commercio, agricoltura e manifatturiero segnalano variazioni trimestrali dello stock di imprese di segno negativo, anche se, comunque, poco significative.
“Questi dati sono sicuramente confortanti per la nostra economia – dice il Presidente dell’Ente camerale Pietro Falbo – perché, nella giusta chiave di lettura, danno il senso di come, anche un lieve incremento marginale sia da considerare un importante segnale di ripresa delle nostre imprese. Bisogna, infatti, contestualizzare il risultato in una congiuntura economica che, aggravata da inflazione, caro energia e il moltiplicarsi di conflitti in scenari internazionali, frena complessivamente la crescita del sistema Paese, ma impatta fortemente soprattutto a livello locale in quei contesti, come la Calabria, già di per sé fragili e complessi. Risulta evidente, allora, il valore delle nostre imprese, capaci di reazione e resilienza anche nelle più difficili e impegnative situazioni di criticità, e la cura che dobbiamo loro riservare considerandole, per come in effetti sono, bene sociale in quanto producono ricchezza e benessere anche per l’intera comunità”.