“L’attuale strumentalizzazione degli aiuti allo sviluppo dell’Unione europea per arrestare i flussi migratori rappresenti una strategia destinata a fallire”. Lo afferma la Ong, Global Health Advocates, in una nota che illustra la presentazione – in coincidenza con l’informale sviluppo a Tallinn – di un rapporto frutto di interviste condotte in Senegal e Niger. Il rapporto critica l’utilizzazione dei fondi per gli aiuti allo sviluppo e in particolare il trust fund di emergenza per l’Africa che, dotato di quasi tre miliardi di euro, secondo la Ong invece di finanziare programmi a lungo termine per sradicare la povertà “fa esattamente il contrario: privilegia soluzioni rapide a problematiche nazionali europee, senza un reale coinvolgimento dei governi locali e della società civile in Africa”.
Il rapporto, aggiunge Gha, “mette in luce come il Fondo Fiduciario sia basato su una strategia viziata e un processo poco trasparente, che contraddice i principi di buona governance: nessun bando pubblico per l’assegnazione dei fondi, nessuna consultazione con gli attori locali, priorità data a progetti a breve termine, sviluppo di strategie retroattive quando ormai la maggior parte dei fondi è già stata assegnata”.
“Chiunque abbiamo incontrato a Niamey e Dakar – afferma Fanny Voitzwinkler, responsabile per la Ue della Ong – concorda: il Fondo Fiduciario dell’Ue rappresenta innanzitutto uno strumento di comunicazione politica per mostrare ai cittadini che l’Unione Europea sta rispondendo rapidamente alla cosiddetta ‘crisi migratoria’. Usando i soldi degli aiuti allo sviluppo come merce di scambio per forzare la collaborazione dei paesi africani sulle questioni migratorie, l’Ue sta macchiando la propria immagine di attore di primo piano delle politiche di cooperazione e sviluppo”.