Eliminare gli ostacoli che impediscono alle Pmi europee di imporsi sul mercato estero, prendendo esempio dall’Italia, è la chiave per la futura crescita del mercato unico. E’ il messaggio che emerge dallo studio presentato oggi a Bruxelles da Cassa depositi e prestiti, insieme agli istituti nazionali di promozione di Francia (Bpifrance), Regno Unito (British Business Bank), Spagna (Instituto de Crédito Oficial) e Germania (KfW), sull’attività internazionale delle Pmi delle prime cinque economie dell’Ue.
Se la Francia è il paese più indietro tra i cinque sulla via dell’export delle sue Pmi, a brillare è invece l’Italia, dove – evidenzia lo studio – i piccoli e medi imprenditori fanno “la parte del leone” e Cdp, insieme a Simest e Sace, ha messo in piedi un polo per l’export e l’internalizzazione che offre alle pmi tutti gli strumenti finanziari e assicurativi per competere all’estero, a partire da finanziamenti a tasso agevolato.
“Una questione accomuna tutte le realtà in Europa: la difficoltà di accesso al credito”, spiegano gli amministratori delegati degli istituti di promozione nazionale Fabio Gallia, Nicolas Dufourcq, Pablo Zalba Bidegain, Günther Bräunig e Keith Morgan. Poca informazione, difficoltà a individuare partner esteri, farraginosità della burocrazia ed esigue risorse umane sono gli altri ostacoli principali all’internazionalizzazione delle Pmi europee.
L’hub italiano di Cdp “è un unicum in Europa perché mette a disposizione delle Pmi tutti gli strumenti per crescere sui mercati internazionali”, spiega Alessandra Ricci, ceo di Simest, precisando che il gruppo si occupa anche di recupero crediti insoluti, factoring ed export, nonché dell’acquisizione di quote di capitale di imprese all’estero. Tra il 2011 e il 2015, le Pmi italiane sostenute da Simest per investire all’estero hanno registrato un aumento dei dipendenti di 6 volte superiore alla media italiana, così come un aumento della produzione e degli investimenti pari a 7 e 8 volte. “Cdp si sta impegnando a stimolare il capitale di rischio e questo sembra il percorso appropriato per rafforzare la competitività delle Pmi italiane”, evidenzia lo studio.
Il prossimo passo per l’Italia è la digitaliazzazione delle Pmi. Oggi a Bruxelles Simest ha lanciato una piattaforma (sacesimest.it) per consentire alle imprese di operare direttamente online e sta “studiando nuovi finanziamenti” per “permettere l’accesso all’ecommerce e finanziare l’assunzione temporanea dei cosiddetti temporary export manager”, conclude Ricci.