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Reggio Calabria: Camera di Commercio, in aumento impieghi bancari

Redazione

Crescono gli impieghi bancari a favore del sistema economico reggino, ma non per le imprese. Questa è la sintesi dei dati relativi al secondo trimestre 2017 circa l’andamento dei rapporti tra le banche e le imprese nella Città metropolitana di Reggio Calabria. Ammontano a 4,7 miliardi di euro gli impieghi bancari nel territorio metropolitano, con un incremento pari a +0,8 rispetto al trimestre precedente. Aumentano gli affidamenti concessi alle famiglie (+1,1%) e alla Pubblica Amministrazione (+2,6) mentre, in continuità con il passato più recente, subiscono una contrazione i finanziamenti alle imprese (-0,6%). D’altronde, la quota maggiore di credito (il 47,6% del totale) viene “assorbita” dalle famiglie, a comprova di come l’accesso al credito sia fra le problematiche maggiormente avvertite dal tessuto imprenditoriale locale.

“I più recenti dati sul credito alle imprese ci devono far riflettere. Il rischio è che la ripresa in atto non si tramuti in occupazione se le nostre imprese non riescono a trovare le risorse per finanziare gli investimenti”. Così Antonino Tramontana, Presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, commenta i dati di Banca d’Italia relativi al secondo trimestre dell’anno appena concluso. Diversamente da quanto osservato sui finanziamenti, il valore dei depositi è diminuito dell’1,1%, a causa dell’andamento negativo del risparmio proveniente dai nuclei familiari (-1,3%) e dalla Pubblica Amministrazione (-8 %), mentre migliorano i risultati dei depositi provenienti dal tessuto imprenditoriale (+1,8%). Tuttavia si evidenzia che i depositi delle imprese rappresentano solo il 9% del totale, una percentuale inferiore rispetto alla media regionale (10,8%) e soprattutto nazionale (21%).

Uno dei motivi di difficoltà nei rapporti tra banche ed imprese è da associare alla rischiosità del credito, calcolata come rapporto fra l’ammontare degli impieghi in sofferenza e il totale dei prestiti concessi dalle banche. L’indicatore risulta essere più elevato nella Città metropolitana di Reggio Calabria (17,3%) rispetto a quanto non lo sia in Calabria (15,3%) e in Italia (10,2%). Sono proprio le imprese a gravare maggiormente sull’aumento delle sofferenze con un tasso di rischiosità che, nel secondo trimestre 2017, tocca il 37,8%, valore che quasi quintuplica il dato riferito alle famiglie (8,1%).

Anche il tasso medio di finanziamento effettivo per rischi a revoca, pari all’8,6%, risulta più elevato del dato medio regionale (8,3%) e, soprattutto, nazionale (4,8%). Il tasso applicato alle imprese risulta più alto rispetto a quello applicato alle famiglie (l’8,8% contro il 6,4%); anche se, per entrambe le tipologie di prenditori, i tassi risultano in contrazione rispetto a giugno dell’anno precedente, rispettivamente di 0,6 e 1,4 punti percentuali.

Il quadro che emerge ci mostra un ulteriore irrigidimento nel rapporto delle banche con il sistema produttivo locale, in linea con il trend intrapreso a metà del 2015. Neppure la lieve riduzione delle sofferenze (sia tendenziale che congiunturale) è stata sufficiente ad evitare una più stringente selezione dei prestiti concessi.

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