Nel triennio 2019/2022 le tre province di competenza della Camera di Commercio sono cresciute colmando quasi interamente le perdite subite nel 2020. In attivo il saldo delle imprese nel 2023
Cresce nel 2022 l’indice di produzione di ricchezza pro capite nelle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, oltre 18,5mila euro pro capite di valore aggiunto con una percentuale pari al 62,5%, in Calabria nello stesso periodo il valore si è attestato al 58,5%.
È questo uno dei principali dati che emergono dal report realizzato dalla Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia in collaborazione con il centro studi delle Camera di Commercio “Guglielmo Tagliacarne”. Il rapporto 2022/2023 è stato presentato questa mattina alla stampa da Paolo Cortese, project manager e responsabile degli osservatori sui fattori di sviluppo. I lavori sono stati aperti dal presidente dell’ente camerale, Pietro Falbo, dalla vicepresidente Emilia Noce, dal segretario generale, Ciro Di Leva e moderati da Raffaella Gigliotti, responsabile Ufficio Staff del segretario generale.
Nel 2022 infatti le tre province hanno visto crescere il proprio valore aggiunto del +6,3%, con Vibo Valentia che ottiene il miglior risultato (+6,8%). Tra i principali settori di crescita si annoverano l’industria (+15,8%), le costruzioni (+10,1%) e il commercio, i trasporti, il turismo, informazione e comunicazione con una crescita del +10%.
Positivo nel 2023 anche il saldo tra nuove iscrizioni e cessazioni, nell’ottobre del 2023 si registra un + 0,3%, in Italia il saldo di imprese attive è risultato negativo (-1,1%). In particolare, i valori positivi riguardano l’imprenditoria femminile (+0,4%) e straniere (+1,6%). Nel terzo trimestre 2023 l’export nelle tre province è aumentato del 22,3%.
Per quel che riguarda il mercato del lavoro, nel 2022 si è registrato un lieve miglioramento degli indici occupazionali (+2,8% rispetto al 2021) con Catanzaro e Vibo Valentia a fare da traino (rispettivamente +1,3% e +13,3%) mentre la provincia di Crotone con un andamento negativo (-3,4%). I principali settori in cui si è assistito ad un maggiore incremento occupazionale sono stati l’industria, le costruzioni e altri servizi.
In conclusione, resistono ancora fattori strutturali che influenzano negativamente l’economia delle tre province – secondo quanto riferito dal responsabile del centro studi – ma per il 2023 il sentiment delle imprese è rimasto favorevole per il 42,5% di quelle intervistate e stazionario per il 41,2%. Un quadro di incertezza resta, invece, per il 2024, circa un quarto delle imprese mostra preoccupazione.
«La presentazione del primo report economico ad un anno dalla costituzione della nuova Camera di Commercio vuol rappresentare un punto di partenza e uno spunto di riflessione per individuare le aree di intervento e favorire una crescita del tessuto economico e produttivo» ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio Pietro Falbo. «Emergono però già da questo rapporto alcuni dati che confermano la tenuta dei tre territori da un punto di vista socio-economico seppur in un contesto nazionale e internazionale di forte crisi. La Camera di Commercio ha già programmato e intende perseguire una serie di azioni per sostenere le imprese, nell’internazionalizzazione ma soprattutto nella doppia transizione ecologica e digitale, fattori che insieme determineranno un miglioramento della competitività delle imprese sui mercati».