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Tajani, leadership Ue sia Francia, Germania, Italia e Spagna

Redazione

“Non credo che sia nell’interesse dell’Europa una leadership a sola trazione di Francia e Germania”. Lo dice al Meeting di Cl il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani che auspica una leadership che oltre a Parigi e Berlino comprenda “anche l’Italia e la Spagna”. “L’accordo a quattro – sostiene Tajani – non sarebbe per escludere qualcuno ma per ‘tirare’ il gruppo e farlo andare più veloce. Dunque, nessuna ‘conventio ad excludendum’ ma un modo per andare avanti più spediti”. Ma Tajani difende anche la cancelliera Merkel che, sottolinea, “fa il suo mestiere, per cui è inutile lamentarsi di lei. Dobbiamo essere noi a tutelare i nostri interessi, non per fare la guerra a qualcuno ma per fare una cosa equilibrata. Perchè se non sei protagonista sei condannato a subire. E poi non è vero che a Bruxelles ce l’hanno con noi italiani: diversamente non ci saremmo trovati alla mia elezione con due candidati italiani alla presidenza dell’Europarlamento”.

“Se vogliamo avere un Europa che conti, che abbia un ruolo da svolgere in futuro, dovremmo rivedere qualcosa nei trattati ed il ruolo della Banca centrale europea“, ha detto il presidente del Parlamento europeo. “Mario Draghi si è mosso al meglio, ma entro limiti troppo angusti”, ha spiegato Tajani. Per contrastare appieno il terrorismo “che pone sotto attacco la nostra libertà serve un FBI europeo. Ci sono troppe piccole gelosie e piccinerie burocratiche”, ha spiegato Tajani al Meeting di Cl. “Chi se ne importa se un servizio segreto dice una informazione a un Paese o a un altro? Le informazioni vanno messe in circolo tra i servizi europei con una struttura unica”, ha concluso.

“Dobbiamo pretendere che il Regno Unito paghi con la Brexit tutto quello che deve. Ne un euro di più ne un euro di meno”, ha aggiunto. Tajani ha spiegato che la Brexit “sarà una uscita non indolore” e da parte della Gran Bretagna nel votare il leave è stato commesso un “errore clamoroso”. “Dobbiamo tutelare i 3,5 milioni di cittadini europei, tra i quali 600mila italiani, che vivono nel Regno Unito” ha continuato, sottolineando che “dobbiamo pretendere che il Regno Unito paghi tutto quello che deve all’Unione europea, nè un euro di più nè’ un euro di meno”.

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