La Commissione Ue chiede che l’Italia fornisca entro martedì 31 ottobre chiarimenti sull’aggiustamento strutturale previsto in manovra, poiché si ravvisa “il rischio di una deviazione significativa” dalle richieste della Ue “sia nel 2017 che nel 2018”. Così in una lettera Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, in cui viene preso atto “dell’obiettivo dell’Italia di rafforzare la ripresa in atto e assicurare la stabilità dei conti pubblici”. Nella lettera la Commissione Ue calcola tutti gli sforamenti che ci sarebbero qualora non venisse confermata la flessibilità legata alla crisi dei migranti e ai terremoti.
“Per il 2018 – si legge – la bozza della manovra pianifica uno sforzo strutturale dello 0,3% del Pil, che una volta ricalcolato dai servizi della Commissione secondo il metodo concordato comunemente per il calcolo della crescita potenziale ammonta allo 0,2% del Pil. Lo sforzo strutturale è al di sotto di quello di almeno lo 0,6% del Pil richiesto secondo la correzione concordata sulla base del Patto di stabilità, come fissato dalle raccomandazioni dell’11 luglio 2017″. “Anche il tasso nominale di crescita pianificato della spesa primaria netta del governo supera dello 0,1% del Pil la riduzione raccomandata di almeno lo 0,2%”, si aggiunge. “Per il 2017, la bozza della manovra prevede un deterioramento del bilancio strutturale che punta ad una deviazione significativa dallo sforzo di almeno lo 0,6% raccomandato dal Consiglio il 12 luglio 2016. Nello stesso modo il tasso reale pianificato di crescita della spesa primaria netta supera di almeno l’1,4% la riduzione raccomandata”. “Questa conclusione varrebbe – si evidenzia – se l’indennità temporanea relativa al flusso eccezionale dei profughi e per i rischi sismici non venisse presa in considerazione” poiché (deve essere ancora confermata sulla base dei dati definitivi).