L’Associazione VELA-SI chiede alla Commissione Straordinaria che amministra il Comune di Cassano allo Ionio le motivazioni dello stallo istituzionale che ha determinato il sequestro probatorio della foce del canale degli Stombi da parte della Procura della Repubblica, a fronte degli innumerevoli solleciti e soluzioni proposte nel corso degli ultimi 9 mesi dalla stessa Associazione.
Già nel corso dell’incontro svoltosi il 21 Febbraio 2018 con la Commissione Straordinaria , il presidente dell’Associazione VELA-SI, Avv. Vittorio Cosentino, ha ribadito “… l’assoluta improcrastinabilità della soluzione del problema oggetto dell’incontro, e cioè “ … l’adozione da parte del Comune di Cassano allo Ionio di quanto necessario per il completamento dell’acquisto di una draga … “, attraverso lo sfruttamento di un fondo di 120.000 euro messo a disposizione dalla Regione Calabria.
l 9 Aprile 2018, in una missiva indirizzata alla Commissione Straordinaria, sempre l’Avv. Cosentino, ha sollecitato l’ “ … adozione di tutto quanto necessario per il completamento della macchina operatrice …”. Tale acquisto avrebbe garantito la navigabilità del Canale degli Stombi in maniera definitiva e permanente.
Nella stessa missiva, il presidente VELA-SI, ha messo al corrente i Commissari del fatto che “ … il Consorzio di Bonifica (operante in regime di convenzione con il Comune di Cassano) ha ripreso a prelevare con un proprio escavatore la sabbia accumulatasi all’interno della foce del canale degli Stombi per, poi, depositarla all’esterno del canale e lungo il molo nord … questa attività, ripetuta con le medesime modalità da anni si è rivelata del tutto inutile ….” e ha richiesto “ … in via d’ urgenza di adottare i più opportuni provvedimenti idonei a rendere più razionale ed efficace l’impiego di fondi pubblici al fine di garantire la percorribilità delle imbarcazioni … lungo il canale degli Stombi, in sicurezza e con rispetto delle prescrizioni dettate dalla Capitaneria di Porto di Corigliano”.
Tutto ciò non ha avuto alcun riscontro da parte della triade Commissariale.
Il 19 Giugno 2018, per questo motivo, l’Associazione VELA-SI ha diffidato il Comune di Cassano ed il Consorzio di Bonifica, ottenendo come unico risultato una relazione in cui si precisava che i lavori (del Consorzio) erano “ …. temporaneamente sospesi in attesa di conferire a discarica autorizzata il materiale dragato …” .
L’ 11 Luglio 2018, essendo quasi trascorsi i termini consentiti dalla legge per il deposito temporaneo dei rifiuti speciali (legge 152/2006), VELA-SI ha invitato, con un comunicato stampa, gli Amministratori Comunali al “rispetto della legge”. Anche in questa occasione nessuna iniziativa è stata intrapresa.
Il 24 Luglio 2018, VELA-SI, al fine di risolvere lo stallo conseguente alla giacenza dei fanghi di dragaggio sulla foce dello Stombi, ha fatto effettuare un sopralluogo ai tecnici di una società autorizzata dalla Regione Calabria al trattamento di tale rifiuto. Di tale procedimento, previsto dal TUA, è stato messo al corrente l’ufficio tecnico del Comune, che ad oggi ancora non si è pronunciato.
Il 4 Agosto 2018 VELA-SI ha trasmesso all’ufficio tecnico del Comune di Cassano allo Ionio un progetto di manutenzione urgente del canale degli Stombi, che, in ottemperanza con il Decreto legge 173/2016, avrebbe permesso di livellare la foce del canale senza produzione di fanghi di dragaggio all’esterno.
Il 6 Agosto 2018, VELA-SI ha trasmesso un ulteriore preventivo per lo smaltimento dei fanghi di dragaggio al RUP del Comune, concordando con la ditta di recupero un costo di soli 14,70 euro per tonnellata di materiale da smaltire.
Il 9 agosto 2018, nel corso dell’ultima riunione prefettizia, tenutasi due giorni dopo l’entrata in vigore della legge regionale 32/2018, che individua il Comune di Cassano allo Ionio come ente gestore della navigabilità del canale degli Stombi, VELA-SI, in conformità col decreto legge 173/2016, ha proposto il livellamento della foce del suddetto canale, al fine di tentare di salvare parte della stagione estiva.
Nonostante l’esiguità dei preventivi pervenuti negli uffici comunali con questo scopo, il 30 Agosto 2018, i Commissari Straordinari hanno comunicato che i fondi stanziati dalla Regione Calabria per la Navigabilità dello Stombi erano insufficienti per qualsiasi tipo di intervento prospettato, trascurando che il testo della legge regionale prevedeva solo un contributo per le operazioni di disinsabbiamento e non l’intera somma necessaria. Anche gli stessi abitanti dei Laghi di Sibari hanno notato come le diverse centinaia di migliaia di euro versate nelle casse comunali sotto forma di IMU avrebbero potuto benissimo essere la fonte dalla quale attingere, attraverso una variazione di bilancio, le poche decine di migliaia di euro necessarie per scongiurare un disastro ambientale economico e turistico a carico della Sibaritide.
L’8 Settembre 2018, constatato che negli ultimi anni non si era mai ricorsi ad un progetto organico-programmatico di dragaggio, VELA-SI ha fatto da tramite per una proposta di “Progettazione Definitiva ed Esecutiva degli interventi di mantenimento dell’efficienza idraulica della foce del canale degli Stombi”, che è stata trasmessa ai Commissari Straordinari da una società cooperativa con comprovata esperienza nel settore dei dragaggi .
Tale offerta comprendeva anche l’”ottenimento delle relative autorizzazioni” ed aveva un costo totale di soli 11.000 euro. Ancora si attende una risposta da parte dei Commissari. Constatate le floride condizioni delle casse comunali e l’esistenza di strumenti amministrativi ad acta, come le variazioni di Bilancio, l’Associazione Vela Si si chiede per quale motivo i Commissari straordinari sono ancora in una fase di stallo e addirittura hanno permesso che parte del rifiuto speciale stoccato sulla foce dello stombi finisse in mare, tanto a seguito delle intercorse mareggiate, quanto per l’azione volontaria dei mezzi operanti sul cantiere durante le operazioni ordinate con il provvedimento d’urgenza del 1 Ottobre.
Si allegano alla presente nota i fotogrammi dello scempio ambientale perpetrato in mare in data 6 Ottobre 2018, poche ore prima che avvenisse il sequestro da parte della Capitaneria di Porto e dei Carabinieri Forestali per sospetta violazione della legge 152/2006 del Testo unico Ambientale.