La nave oceanografica Astrea dell’Ispra sarà in Calabria dal 18 luglio, per partecipare alle operazioni di rilievo morfobatimetrico, in una prima fase sulla costa tirrenica calabrese, utili a produrre gli strati informativi necessari per la realizzazione della cartografia digitale dei Sic (Siti di interesse comunitario) marini presenti in Calabria, nonché alcune aree interessate dal programma Marine Strategy.
Ne ha dato notizia Emilio Cellini, direttore del Centro Strategia Marina dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) che sta guidando il coordinamento scientifico e tecnico del complesso partenariato internazionale, guidato dall’assessorato all’Ambiente della Regione Calabria, che ha aderito al progetto denominato “I siti di importanza comunitaria (SIC) marini della Calabria: stato delle conoscenze e implicazioni nelle strategie di monitoraggio, gestione e conservazione. Valutazione dello stato ecologico delle acque marino costiere della Calabria [metodo “Carlit”]”. Astrea aree investigate
Oltre all’Arpacal, attraverso il suo Centro Strategia Marina, partecipano, infatti, il Centro di studi Avanzati di Blanes (appartenente al Consiglio Superiore di Ricerca Scientifica in Spagna, Csic) con il gruppo di ricerca specializzato e ideatore dell’indice Carlit, coordinato da Enric Ballesteros. Sono, inoltre, coinvolti nel partenariato l’ISPRA – Dipartimento Bio-Dir diretto da Emi Morrone, l’Università degli Studi della Calabria – Dipartimento di Ingegneria Meccanica Energetica e Gestionale diretto dal Direttore Leonardo Pagnotta, Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra diretto da Cesare Indiveri e l’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria Cnr diretto da Paolo Messina.
Il principale obiettivo del progetto è quello di ottemperare a quanto richiesto dalla Direttiva Habitat (92/43/CEE “Habitat”), recepita in Italia nel 1997 e non ancora applicata in Calabria, che ha lo scopo di contribuire a salvaguardare la biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche nel territorio europeo.
Il progetto consentirà così di colmare gap conoscitivi sullo stato ecologico dell’ecosistema marino costiero calabrese con i seguenti output: cartografia batimerica e bionomica su base digitale per visualizzare lo stato di qualità ambientale di ogni area Sic, distribuzione geografica di tutte le comunità bentoniche osservate e le specie che le compongono, caratteristiche morfologiche, chimico-fisico della colonna d’acqua, valutazione delle pressioni antropiche, impiego del veicolo ASVs e del drone aereo ai fini della sperimentazione di una nuova tecnica cartografica di mappatura dei popolamenti algali della frangia infralitorale, elaborazione statistica dei dati e restituzione dell’indice PREI degli habitat prioritari a Posidonia oceanica, generazione di modelli 3D di aree predefinite all’interno dei SIC marini a partire dai dati ottici acquisiti.
Sarà creata una rete d’attuazione territoriale, tra i diversi enti pubblici, per migliorare la fruibilità delle informazioni e porre in essere piani di gestione che migliorino la conservazione di zone d’interesse comunitario e impediscano ulteriori fonti di deterioramento ambientale laddove riscontrate.