Più sicurezza negli aeroporti, grazie ad un nuovo algoritmo ‘intelligente’ capace di scovare automaticamente la presenza di esplosivi nei bagagli passati ai raggi X: dotato di un ‘occhio’ più sensibile rispetto ai software attualmente in uso al check-in, garantisce un minor numero di falsi allarmi e un’aumentata capacità di individuare le sostanze esplosive. Sviluppato dal Politecnico di Milano in collaborazione con la Gilardoni Raggi X di Mandello del Lario (Lecco), il sistema ha permesso di realizzare una macchina per i controlli di sicurezza aeroportuale divenuta tra le prime al mondo ad aver ottenuto la certificazione C1 degli standard europei ECAC.
Per sviluppare l’algoritmo, i ricercatori Giacomo Boracchi e Cesare Alippi del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico hanno usato tecniche avanzate di elaborazione dell’immagine e di intelligenza artificiale, che hanno permesso di migliorare la qualità delle immagini e allo stesso tempo di raggiungere un’ottima accuratezza nel riconoscimento delle sostanze esplosive.
Il sistema così ottenuto colora le immagini catturate ai raggi X in base al materialecontenuto nei bagagli: ad esempio in marrone le sostanze organiche, in verdel’alluminio, il vetro e le plastiche pesanti, in blu gli altri metalli. Le sostanze esplosive, invece, vengono visualizzate sullo schermo con un contorno rosso, invitando l’addetto alla sicurezza a fare ulteriori accertamenti.
Il sistema può essere impiegato nei macchinari a raggi X dotati di due sorgenti di radiazioni che acquisiscono immagini da prospettive diverse, dall’alto e di lato. Queste macchine ‘a doppia vista’ sono ampiamente usate non solo negli aeroporti, ma anche in altre infrastrutture critiche ed affollate come tribunali e dogane.