Le Alpi del Mediterraneo, area transnazionale che abbraccia Italia, Francia e Principato di Monaco, e gli Ecosistemi forestali della Sila, nei quali sono compresi tre aree di massimo pregio ambientale appartenenti all’omonimo parco, sono le due candidature a patrimonio mondiale per criteri naturali che il consiglio direttivo della Commissione nazionale italiana dell’Unesco ha approvato la scorsa settimana. Lo rende noto il Ministero dell’Ambiente in un comunicato.
“Per la prima volta sono state presentate contestualmente due candidature per criteri naturali – esempi unici al mondo di conservazione del capitale naturale – e con questo si mira ad accrescere la lista italiana del patrimonio mondiale – scrive il Ministero -. Una sfida importante per il nostro Paese, che potrebbe concludersi l’anno prossimo con l’agognato riconoscimento a Parigi”.
Le Alpi del Mediterraneo sono state candidate per gli straordinari valori geologici, testimonianza unica di tre cicli geodinamici successivi che durano da 400 milioni di anni. Gli ecosistemi forestali della Sila sono stati proposti per l’importanza biogeografica dell’ecosistema forestale e del suo patrimonio genetico, per la ricchezza della biodiversità e delle sue specie.
Il consiglio direttivo, presieduto da Franco Bernabè, ha confermato all’unanimità come candidatura alla lista rappresentativa del patrimonio immateriale per il 2019 la “Perdonanza Celestiniana” e ha iscritto alla lista propositiva italiana del patrimonio mondiale il sito “Grotte e carsismo evaporitico dell’Emilia Romagna”.