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Assessore De Luca su piscina comunale

Redazione

Ho imparato ad attendere e riflettere. Prima di parlare o scrivere su qualsiasi questione.

Soprattutto sugli argomenti più delicati.

E questo lo è.

Alludo alla “vexata quaestio” della chiusura della Piscina Comunale.

Anche se il vero argomento dovrebbe essere un altro: ovvero quello della pluriennale gestione dell’impianto sportivo (come di altri purtroppo) in assenza di titoli, convenzioni, contratti validi ed efficaci.

Si. Perché oggi tutti si occupano – come maggiore o minore competenza e legittimazione – di chiedere a gran voce la riapertura della piscina. Ma alcuni dimenticano che la piscina è chiusa perché da cinque anni era gestita in via di fatto e senza che vi fosse un contratto regolare a disciplinare le condizioni di quella gestione. Tanto che il Comune di Crotone (id est tutta la collettività, nuotatori e non) ha pagato più di un milione di euro di consumi per le utenze che hanno permesso alla Piscina Olimpionica di funzionare. Sebbene vi fosse un concessionario, un gestore, un affidatario.

Proprio il Consorzio che a quella piscina ha legato la sua nascita.

E che fino ad oggi ha agito per tutto questo tempo con questo bel vantaggio. Meritato?

Al momento dell’affidamento diretto del 2012 pareva di si. O almeno, si decideva di avviare una fase “sperimentale” in cui il Comune pagasse i consumi ed il Consorzio gestisse la struttura per un solo anno a quelle condizioni.

Che non sono mai più state verificate, né riviste, né regolate. Nulla.

Dal 2013 a quando a me è toccato occuparmi della “nuova materia” della regolamentazione degli impianti sportivi.

Una delega quanto mai opportuna (in senso oggettivo e non di certo perché affidata al sottoscritto), giacché emergeva un quadro sconcertante della gestione delle strutture sportive della città.

Il metodo è sempre lo stesso. Leggere le carte. Innanzitutto.

Uno sforzo apparentemente poco gradito dagli amministratori crotonesi fino a qualche tempo fa.

E poi – superata l’incredulità che suggeriva di rileggere meglio (casomai ci fossimo sbagliati, tanto era macroscopica l’anomalia) – agire.

Programmare azioni, adottare atti amministrativi ed avviare processi operativi.

Quindi:

Redigere di una nuova bozza del Regolamento Comunale, fermo ad anni lontani ed inadeguato.

Adottare una delibera di Giunta con l’indirizzo chiaro agli uffici per mettere in campo gli atti per l’affidamento delle gestioni nel rispetto delle regole: cioè, con la gare pubbliche previste dalla legge.

Ed infine, scongiurare fin dove possibile danni e disagi alla collettività. Agli atleti, ai dilettanti, ai frequentatori ed ai crotonesi in genere. Verificando se e come è possibile procedere ad affidamenti provvisori che regolino il tempo (più breve possibile) necessario per indire le gare pubbliche e concluderne le procedure con gli affidamenti definitivi.

In caso positivo, ricorrere ad affidamenti provvisori ed a termine. Comunque entro le regole.

Tutto secondo uno schema. Magari perfettibile, ma sicuramente ispirato alle stesse regole.

In questo contesto si può analizzare la vicenda che tanto clamore sta suscitando.

Distinguendo le voci del dissenso.

E replicando a ciascuno con la serenità opportuna.

Eppure con diversa intensità e rigore.

Inizio – dunque – dal Consorzio Daippo.

Che ha definito “condizioni capestro” quelle praticate dal Comune (e quindi in questo caso dal sottoscritto che ha la responsabilità politica di questa procedura, ben al di là delle competenze tecniche ed operative brillantemente assolte dal Dirigente Ing. Giuseppe Germinara).

Sorrido, tra me e me. Comprendo che si tratta di uno sfogo. Mi sforzo di giustificare questi toni mettendomi (come sempre) nei panni degli altri.

Ma, malgrado la buona volontà, devo rispondere che le condizioni riprodotte nello schema di convenzione che gli Uffici comunali hanno predisposto sono quelle previste dalla legge sui contratti pubblici. Solo quelle e tutte quelle.

Non è una scelta discrezionale. E quella in atto non è una trattativa contrattuale.

Temo che la buona volontà del Sindaco Pugliese e di tutti noi amministratori possa essere stata fraintesa.

Siamo usciti (una volta per tutte e definitivamente) dalla zona grigia in cui questa città è rimasta a lungo. Troppo secondo me.

Questa Amministrazione ha deciso di stabilire procedure nette e trasparenti, che consentano a chiunque di concorrere per assicurarsi la legittima chance di gestire gli impianti comunali in modo virtuoso ed obbiettivo.

Nel frattempo abbiamo un irrinunciabile rispetto per la città e per i diritti e le aspettative di tutti i Crotonesi e ci impegniamo (con grade sforzo, posso assicurarlo personalmente) a “limitare i danni” che questo cambiamento provoca. Inevitabilmente, come accade per ogni cambiamento.

Per questo parliamo con chiunque ne abbia diritto. Riceviamo ogni persona che lo chieda e ne abbia legittimazione. Atleti, giovani, genitori e associazioni. Nessuno è escluso dal processo.

Ma al Consorzio Daippo dobbiamo rispondere diversamente. E ribadire che l’affidamento temporaneo potrà avvenire solo e soltanto se:

Il Consorzio assumerà su di sé ogni costo, utenza, consumo generato dall’impianto.

Il Consorzio garantirà la gestione provvisoria dell’impianto fino a che la gara non sarà bandita ed aggiudicata, per escludere qualsiasi soluzione di continuità anche al termine della procedura.

Il Consorzio garantirà – con le previste forme delle fideiussioni – tutte le sue obbligazioni. Non sarà consentita una scelta “esplorativa”. Niente tentativi. Nessuna possibilità di dietro front. Prendere o lasciare. Lo prevede la legge, lo richiede la città. Di conseguenza la pretende questa amministrazione.

Nel frattempo il Consorzio potrà riorganizzarsi per poter ricevere legittimamente un affidamento, anche se provvisorio.

Adesso riservo la mia attenzione ai crotonesi ed alla città.

Per garantire loro, ai ragazzi che hanno imparato la legge dura e solida dello sport in quella piscina, ai genitori che li sostengono con i loro sforzi ed i loro sacrifici, agli atleti che hanno scritto la storia della pallanuoto a Crotone approdando alla seria A, che è stato fatto, viene fatto e sarà fatto tutto quanto conduca al più presto a riaprire quella Piscina e ad accogliere quelli che davvero meritano di goderne.

Senza pensieri e senza timori.

Nel rispetto delle regole e con un futuro certo.

Finalmente.

 

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