In seguito all’articolo apparso stamattina sugli organi di stampa relativo ad una intervista rilasciata dal presidente della Sacal, Arturo De Felice, che titola testualmente “ Sarà difficile riprendere a volare dall’aeroporto di Crotone” ho ritenuto di dover scrivere, per manifestare la mia indignazione e chiedere ragione delle affermazioni nello stesso contenute al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Presidente della Regione Calabria, al neo Assessore ai Trasporti, al Presidente dell’Enac e alla Direzione generale Aeroporti presso il MIT.
Ne dà notizia la deputata crotonese Elisabetta Barbuto la quale prosegue “Nell’articolo il suddetto presidente non fa mistero che sullo scalo crotonese, come su quello reggino, in precarie condizioni già prima delle emergenze coronavirus che ha di fatto paralizzato l’intero settore aeronautico mondiale, sarà difficile riprendere a volare.
Singolarmente, però, il Dott. De Felice, dopo avere accomunato l’aeroporto di Reggio a quello di Crotone in questo momento di crisi mondiale, promette di attivarsi per chiedere la continuità territoriale per lo scalo reggino, mentre sembra già intonare il de profundis per Crotone sostenendo che, in merito alla pratica di concessione degli oneri di servizio a favore dello scalo pitagorico, nulla allo stato è dato sapere. Ebbene, senza voler creare nessuna guerra di campanile tra i territori, sorge spontanea la domanda sul perché il Dott. De Felice ipotizzi un rilancio dello scalo reggino con una pratica di oneri concessori ancora da attivare, mentre si dimostri così risoluto negativamente nei confronti dello scalo crotonese del quale, sul proprio sito, ha pubblicato gli ottimi risultati del traffico passeggeri nell’ultima stagione e per il quale vi è già un iter già attivato, con una conferenza dei servizi già celebrata ed un decreto già firmato dal Ministro.
Nella stessa lettera la deputata crotonese, oltre a rammentare alla Presidente Santelli l’importanza della richiesta, già inoltrataLe da qualche tempo, in merito alla necessità di dare nuovo impulso all’iter della concessione degli oneri di servizio correggendo il dato ostativo delle tariffe per i non residenti rilevato dalla Commissione europea, rileva che, quando sarà conclusa la fase dell’emergenza, tutto il territorio calabrese avrà bisogno di ogni energia utile a rilanciarne l’economia e la posizione del nostro scalo crotonese appare fondamentale per favorirne lo sviluppo sociale, economico e turistico.
Ci auguriamo, prosegue Elisabetta Barbuto, che lo stallo momentaneo dell’iter degli oneri di servizio non sia un alibi per consentire alla Sacal di perseguire il proprio malcelato desiderio di ostacolare lo sviluppo dello scalo pitagorico e, pertanto, ho ritenuto fosse prioritariamente necessario ricordare che la stessa società ha partecipato e si è aggiudicata una gara per la gestione dei tre scali calabresi e sarebbe preciso compito dei suoi amministratori puntare al rilancio di tutto il sistema aeroportuale della regione, senza concentrare i suoi sforzi , in maniera incomprensibile, esclusivamente sullo scalo lametino. Ancor di più si rivela incomprensibile questo comportamento in considerazione del fatto che, di recente è stato concluso un protocollo di intesa tra il Mise e la Regione Calabria relativo all’utilizzo del Fondo di cui all’art. 45 della legge 23 luglio 2009 n° 99 che prevede lo stanziamento di € 4,3 milioni di euro per la realizzazione di interventi mirati alla valorizzazione e allo sviluppo turistico per la creazione di un brand Costa jonica legato agli itinerari dell’antica Kroton con un ruolo centrale in particolare per l’aeroporto di Crotone attraverso un piano integrato di comunicazione e fornendo servizi di informazione, accoglienza e assistenza ai turisti in arrivo in particolare all’aeroporto di Crotone che è quello più prossimo all’itinerario Antica Kroton.
Una cosa è sicura. Non siamo disponibili a chinare la testa di fronte all’ennesima dissimulata prepotenza di chiunque voglia tentare, per l’ennesima volta, di mettere all’angolo il territorio crotonese e privarlo delle risorse destinategli dal Governo che hanno una destinazione esclusiva. Quella del rilancio del nostro scalo, del nostro territorio che aspetta da tanto, troppo tempo il riscatto.