Restiamo sbigottiti dal tentativo, che francamente abbiamo difficoltà a definire vista la tragedia del viadotto “Morandi” di Genova, da parte del sindaco di Crotone, Ugo Pugliese, di interessarsi, solo ora, della sicurezza di ponti e viadotti nel crotonese. Notiamo con dispiacere come il nostro primo cittadino parli di «blackout istituzionale» o di «sinergia» con il Movimento 5 stelle solo quando si trova in evidente difficoltà. L’ultimo caso è quello dello stadio di Crotone dove, vistosi con le spalle al muro a causa delle evidenti mancanze che lo hanno portato ad essere ai ferri corti con la Soprintendenza, ha tentato di organizzare una riunione in Comune per tirare tutti nel calderone tentando di attuare la vecchia regola politica che recita «tutti coinvolti, peccati condivisi, nessun colpevole». Ma, purtroppo per lui e per i registi che si muovono dietro le quinte, le cose funzionano diversamente. Questa doppia morale da Giano Bifronte non funziona per chi, in presenza, parla di «sinergia e collaborazione» (vedi aeroporto) e poi, nei fatti, allunga il passo a convenienza, dimentico totalmente del ruolo della scrivente e della sua specifica partecipazione in Commissione trasporti. Non si collabora e crea sinergia così. Vogliamo, comunque, rassicurarlo (e soprattutto vogliamo rassicurare i nostri concittadini) in merito al fatto che sul ponte di Celico abbiamo già chiesto chiarimenti all’ANAS che sono risultati assolutamente insoddisfacenti tant’è che fra le criticità già evidenziate al Ministero dei trasporti vi era già il viadotto Cannavino la cui pericolosità è stata segnalata non solo dai cittadini e dagli attivisti del territorio, ma anche da tanti giovani studenti crotonesi che viaggiano quotidianamente verso l’Università, così come anche i miei figli hanno fatto durante i loro studi .
In seguito al grave lutto che ha colpito l’Italia intera, il Ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha comunicato di avere avviato con la massima urgenza un’azione di monitoraggio sullo stato di conservazione e manutenzione delle opere viarie e non, chiedendo che, entro il 1 settembre 2018, i soggetti gestori di strade, autostrade e dighe, comunichino formalmente tutti gli interventi necessari a rimuovere condizioni di rischio riscontrate sulle infrastrutture di propria competenza corredando le segnalazioni con adeguate attestazioni tecniche ed indicazioni di priorità. Il MIT invierà una task force composta da dirigenti dello stesso Ministero ed esperti indipendenti che vigilerà sullo stato delle infrastrutture per prevenire qualsiasi situazione di pericolo.
Per tale motivo, nella mia qualità di componente della Commissione trasporti, mi sono attivata con tutti i portavoce calabresi per segnalare ulteriormente, oltre a quanto già fatto nel mese di luglio, al Ministero tutte le criticità della nostra regione. Noi di Crotone abbiamo fatto la nostra parte segnalando i lavori della Statale 106, alcune sue varianti e, oltre al ponte di Celico e tante altre criticità calabresi, anche il cavalcavia in prossimità dell’ingresso nord di Crotone (caratterizzato dall’avvallamento post-ricostruzione a seguito dell’alluvione del 1996) e del cavalcavia posto sulla SS 106 in prossimità di Contrada Bucchi (fiume Neto). Al Sindaco e alla sua compagine ricordiamo che la politica del “cogliere l’attimo” serve a ben poco. Non ci voleva una tragedia così grande a Genova per ricordarsi delle criticità del territorio e per mandare la letterina all’Anas che finisce per evidenziare vieppiù una contraddizione stridente fra l’esternazione di una intempestiva preoccupazione per i pericoli latenti infrastrutturali e lo storno, richiesto ed ottenuto per realizzare i lavori dello stadio, di ingenti somme stanziate dalla Regione in favore della provincia di Crotone e destinate a contenere i danni provocati dal dissesto idrogeologico e per le strade provinciali il cui stato è sotto gli occhi di tutti. Somme che, nel caso specifico, rischiano di essere state disperse inutilmente e senza ricaduta effettiva sul territorio. Tra il dire e il fare…
È chiaro che l’ansia di fare bene che trapela ogni qual volta succede qualcosa e le conseguenti lacrime di coccodrillo servono a ben poco, così come la richiesta di sinergia quando si è costretti a rincorrere perché in evidente affanno. Il Movimento 5stelle non è o sarà la stampella dei vecchi partiti in evidente affanno dopo le Politiche di marzo. Di questo si sono resi conto e si rendono conto giorno dopo giorno i cittadini che hanno bisogno non più di clientelismo ma di programmazione politica che, come dimostra questo ennesimo episodio, è sempre più sconosciuta alle nostre latitudini. Una programmazione fatta di lavoro costante, giorno dopo giorno, e non da letterine con annesso proclama sulla stampa che poi producono poco o nulla.