Bevono da due bottigliette d’acqua prima di fare una rapina e vengono incastrati dal dna e arrestati. E’ quanto successo ai presunti autori della rapina compiuta il primo luglio 2016 all’ufficio postale di Bocchigliero. Nell’occasione, tre uomini armati e travisati con passamontagna si fecero consegnare 103 mila euro.
Nel corso delle indagini, i carabinieri, coordinati dal procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla e dal pm Angela Continisio, hanno raccolto vari elementi quali le dichiarazioni dei dipendenti e di alcuni testimoni, le immagini degli impianti di videosorveglianza e le due bottiglie abbandonate sul pavimento dell’ufficio postale. I tre, la notte precedente la rapina, erano entrati nel locale caldaia adiacente l’ufficio ed avevano fatto un buco nel muro. I carabinieri di Bocchigliero, insieme a quelli delle Compagnie di Rossano e di Bologna-Borgo Panigale, hanno arrestato Vincenzo Avena, di 56 anni, Giuseppe Macaretti (62) e Emanuele Mingrone (34).
Bevono prima rapina, incastrati da dna
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