Saper valorizzare le risorse umane, preservando con i dipendenti un rapporto costruttivo e di confronto constante, rappresenta la leva più sensibile ed importante per il miglior funzionamento di qualsiasi macchina burocratica. E se ciò vale in generale, diventa ancor di più cruciale e strategico in questa complessa fase di unificazione reale degli apparati comunali delle due originarie città di Corigliano e di Rossano in un’unica grande città.
È quando dichiara Giuseppe CAPUTO, già sindaco di Rossano, sottolineando la necessità di porre e considerare il dipendente al centro dell’intera riorganizzazione in corso dell’unica struttura amministrativa di CORIGLIANO ROSSANO.
Perché – scandisce – senza capacità di ascolto non si governa nessun apparato e nessuna città. Ciò che bisogna evitare con massima attenzione – prosegue – è che prevalgano incomprensioni e disagi nella riorganizzazione degli uffici e che invece del necessario lavoro di squadra alla fine prevalgano fratture tra gli ex apparati tra le due città. Il che, così come sto ribadendo ai tanti dipendenti che sto incontrando in questi giorni, diventerebbe una iattura grave per il cittadino sul quale verrebbero scaricate tutte le peggiori conseguenze.
Al personale vanno senza dubbio trasmessi messaggi chiari ed inequivoci nella direzione impressa dalla fusione in corso ma – continua l’ex sindaco – senza equilibrio e buon senso da parte di tutti, in primis da parte di quanti sono chiamati a dare ed attuare indirizzi istituzionali e tecnici, ogni progetto ed ogni ottima intenzione rischiano di implodere e produrre soltanto fallimenti, sulla pelle della cittadinanza.
Quella che si sta vivendo è una fase delicata di costruzione per un progetto comune, ambizioso ed a medio e lungo termine. Ma resta una fase transitoria.
Ecco perché – aggiunge – non deve prevalere nel personale alcun sentimento di frustrazione ma la consapevolezza che il futuro governo politico della città unica dovrà e saprà rivisitare e adeguare l’intera organizzazione burocratica della Città unica ad una visione strategica di più ampio respiro che non può certo coincidere con l’attuale obbligata gestione tecnica commissariale.
Più equilibrio – ribadisce e conclude CAPUTO – ma anche più rispetto reciproco e della dignità dei dipendenti da parte di tutti, in particolare da parte di qualche dirigente o coordinatore, senza dimenticare che non serve e che non è consentito a nessuno alzare la voce nei corridoi e negli uffici comunali.