Qualche dettaglio. In base ai dati del triennio 2013-2015, Cervicati ricade nella fascia di comuni ad elevata spesa pro-capite, a causa della sua ridotta dimensione che impedisce recuperi di efficienza nella gestione dei servizi ai cittadini. In caso di fusione, si potrebbe osservare una riduzione delle spese procapite per gli abitanti di Cervicati, mentre la struttura delle spese procapite del nuovo comune, non dovrebbe discostarsi, in modo significativo e a regime, da quella di San Marco Argentano (la fascia di dimensione rimane inalterata). Dal lato della struttura delle entrate, non si dovrebbero osservare sostanziali variazioni con le attuali configurazioni, poiché l’incidenza dei principali tributi locali (IMU, TASI, TARI, Addizionale IRPEF) è sostanzialmente analoga nei due comuni. Significativi sono i dati sulla raccolta differenziata. Entrambi i comuni raggiungono elevate percentuali di raccolta differenziata (nel 2017 73,84% a Cervicati e 77,4% a San Marco Angentano) e, quindi, le due comunità godono già della tariffa regionale più bassa per il conferimento dei rifiuti in discarica. Ciò significa che, a parità di altre condizioni, non dovrebbero registrarsi variazioni nella tariffa TARI post-fusione.
Il bonus fusione. Dall’elaborazione dei dati relativi al contributo di solidarietà comunale e ad altri trasferimenti erariali ottenuti nel 2010 da Cervicati e da San Marco Argentano risulta che il nuovo comune otterrebbe un incentivo per la fusione pari a più di 1,6 milioni di euro all’anno. Questo bonus annuale verrebbe trasferito al nuovo comune per una durata di 10 anni a partire dalla sua istituzione e si aggiungerebbe ai trasferimenti statali ordinari determinando un incremento annuo del 93% dei trasferimenti erogati ai due comuni nel 2018, ossia prima della fusione.