Una rivoluzione senza precedenti nella storia, frutto di un lavoro sinergico avviato tra le due istituzioni, così in una nota il Comune di Rende evidenzia la portata del primo censimento sulle destinazioni d’uso degli immobili del campus di Arcavacata. “Lo straordinario risultato a cui siamo arrivati oggi- sottolinea l’assessore comunale al Bilancio e ai Tributi Pierpaolo Iantorno – sarebbe stato inimmaginabile fino a non molto tempo fa. Innanzitutto si è ristabilita la correttezza istituzionale del rapporto tra Comune e Università della Calabria. Un legame al quale l’amministrazione comunale guidata da Marcello Manna tiene molto: l’Unical rappresenta infatti il principale motore della crescita culturale ed economica di questa città.
Aver ripristinato i corretti rapporti istituzionali con l’Università- prosegue Iantorno- ha consentito all’amministrazione e all’Università nella persona del Magnifico Rettore Gino Crisci e del sindaco Marcello Manna di potersi sedere e ragionare anche delle questioni più spinose: la vecchissima questione ex Cud, che è stata avviata a risoluzione, e la posizione tributaria. Grazie al preziosissimo supporto degli uffici amministrativi del Campus, che hanno lavorato in stretto contatto con i nostri tecnici , specifica Iantorno – abbiamo ricostruito la reale situazione immobiliare dell’Università. Questo lungo lavoro ha portato al censimento puntuale delle destinazioni d’uso di tutti gli immobili che costituiscono la cittadella. Finalmente il Comune di Rende ha un quadro completo della situazione. Questo lavoro si è tradotto, ad esempio nell’accertamento, per le annualità non in prescrizione, quindi dal 2012 in poi, il recupero di 196 mila Euro annue per Imu e oltre 1 milione di Euro per Tari. L’operazione, ancora in itinere, comporterà per tutta la popolazione un grande vantaggio: un risparmio ingente sulle imposte che gravano sulle famiglie e le attività di Rende. “ Il percorso virtuoso avviato con l’Università – sottolinea il sindaco Marcello Manna- ci porterà a sederci nuovamente per discutere insieme, pur nel rispetto delle autonomie, di politiche di sviluppo per il territorio”.