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Confapi Calabria, proposta di legge per sostenere l’editoria e l’informazione. Francesco Napoli: “Così si colma un vuoto legislativo e si creano opportunità per i laureati del settore”.

Redazione

“La Calabria ha bisogno in tempi ragionevoli di una legge ben meditata in linea con le altre regioni, costruita sulla trasparenza e la valorizzazione delle competenze, una legge che si occupi della materia in modo esaustivo e globale, dalla disciplina degli uffici stampa degli enti pubblici al sostegno al sistema informativo locale”. Francesco Napoli, presidente di Confapi Calabria, ha le idee chiare sui bisogni del mondo dell’editoria e dell’informazione calabrese, bisogni che sono dei lettori e fruitori dell’informazione, certo, ma anche degli operatori di un settore sempre più in difficoltà. Editori, giornalisti, esperti in comunicazione, grafica e infine il nuovissimo, ma sempre più significativo, mondo della comunicazione via web: tutte professioni ad altissimo tasso di specializzazione che sono spesso mortificate, nel lavoro e nella retribuzione, dalla mancanza di una normativa moderna e completa.

Ci pensa allora Confapi Calabria a presentare una proposta di legge regionale sull’editoria, applicando la legge nazionale 150/2000 che regolamenta gli uffici stampa negli enti pubblici e disciplina gli interventi regionali a sostegno del sistema informativo locale individuando anche i finanziamenti necessari.

“Una legge trasparente, che tuteli la libertà di stampa e offra opportunità di lavoro per decine di professionisti”, auspica Francesco Napoli, precisando poi che si tratta “solo di un punto di partenza. Ma bisogna iniziare da qualche parte per tutelare un ambito cruciale per la vita dei cittadini e di tutte quelle persone che di informazione vivono (o vorrebbero vivere). Ci auguriamo un bel lavoro, d’intesa con le altre organizzazioni di categoria nel raccogliere le esigenze del mondo dell’informazione e l’introduzione di un elemento di tutela per i giornalisti professionisti: una legge attraverso la quale Regione, istituzioni ed enti collegati diano vita a “centri d’informazione”. In questi centri potrebbero essere impegnate moltissime professionalità specializzate nella comunicazione istituzionale. Ma la legge che abbiamo in mente – continua Napoli – dovrebbe occuparsi anche di tutelare decine di giornalisti che si trovano in una situazione di precarietà e di debolezza nei confronti degli editori, inserendo elementi di tutela e favorendo gli imprenditori che si impegnano a garantire il lavoro”.

Confapi Calabria, a testimoniare un’attenzione verso il mondo dell’editoria e della comunicazione che non nasce certo oggi, ha creato all’interno della sua organizzazione la filiera ad hoc, con l’UNIGEC presieduta da Rosanna Mortati. “Ma c’è molto altro da fare. Pensiamo a tutti i laureati in scienze della comunicazione che non trovano sbocchi lavorativi – insiste Franco Napoli – con l’inserimento, nella legge pensata da Confapi, della figura di esperto in comunicazione, molte situazioni di stallo lavorativo potrebbero essere risolte. Ma la proposta di legge non dimentica un ambito che ormai non può nemmeno più essere definito emergente, tanto è evidente e innegabile il suo impatto sulla vita delle persone, l’informazione sul web. Con la rete le informazioni arrivano ovunque, la Calabria in un click arriva dall’altra parte del mondo; per questo motivo – conclude il presidente di Confapi Calabria –  riteniamo indispensabile che questa legge si occupi anche di sostenere l’editoria on line”.

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