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Cosenza: Emergenza idrica, intervento dell’Assessore Caruso. “Come al solito Sorical maschera le proprie inefficienze”

Redazione

“Se le manovre del servizio idrico comunale (che fino a qualche tempo fa, seppure in presenza di riduzioni di portata fornita da Sorical, garantivano una regolare erogazione alle utenze cittadine) non riescono oggi a compensare la carenza idrica dovuta al periodo di siccità, c’è una chiara ragione, riconducibile alla estrema discontinuità e variabilità dell’afflusso di volumi d’acqua addotti da Sorical per mantenere in carica il serbatoio di Cozzo Muoio”

Lo afferma l’Assessore alla riqualificazione urbana Francesco Caruso. 

“Per compensare correttamente la distribuzione cittadina attraverso i serbatoi di De Rada, Merone, Serra Spiga e Colle Mussano e raggiungere gli orari di erogazione mantenuti fino a qualche tempo fa – sottolinea Caruso – il Comune ha sperimentato che dal serbatoio di Cozzo Muoio dovrebbero affluire, per un sufficiente numero di ore, volumi costanti che si aggirano tra un minimo di 130 l/sec ad un massimo di 145 l/sec, in modo tale che gli operatori del servizio idrico attingano le portate necessarie che consentono, in funzione delle richieste degli utenti, di calibrare le uscite dai serbatoi. Allo stato attuale -precisa ancora l’Assessore Caruso – si stanno registrando arrivi al serbatoio di Cozzo Muoio non continui e non costanti, ma estremamente variabili  nel corso della giornata. Concorrono a causare, inoltre, il difficoltoso riempimento del serbatoio, anche le forniture dei comuni di Mendicino e Carolei che, attraverso lo stesso, vengono approvvigionati. Come al solito, Sorical (che, questo l’unico dato certo e significativo, ha già ridotto la portata complessiva da 311 l/sec a 235 l/sec) maschera le proprie inefficienze sbandierando valori medi di portata addotta (magari aumentata in fasce orarie nelle quali risulta inutile ed inefficace) quando sarebbe sufficiente, almeno per consentirci di fronteggiare l’emergenza, garantire nelle ore giuste la continuità e le costanza dell’erogazione. Continueremo a cercare un dialogo volto ad inseguire una leale e fattiva cooperazione per la soluzione di problematiche che i cittadini pagano sulla propria pelle, limitandoci a prendere atto che i tecnici, che dovrebbero adottare un approccio maggiormente equilibrato e di buon senso, purtroppo, in alcune occasioni, finiscono con l’assecondare logiche e dinamiche di una politica distorta. E’ successo ieri, nella sede di Confindustria, dove, dando vita ad una desolante farsa, tecnici Sorical, funzionari della Regione e illustri accademici coinvolti professionalmente dalla stessa Regione, hanno fatto a gara, al cospetto del Presidente della Giunta Regionale, nel produrre affermazioni utili a smarcare la Società e l’Ente da ogni responsabilità, gettando la croce della problematica “crisi idrica” interamente sul Comune di Cosenza e così facendo -facciamo osservare- si sono gettati ancora una volta la zappa sui piedi. Sì, perché – prosegue l’Assessore Francesco Caruso – le strategie da tutti proposte per una risoluzione delle criticità sono riconducibili ai seguenti interventi: ingegnerizzazione ed efficientamento della rete di distribuzione comunale, studio e realizzazione di un sistema di connessione tra i vari serbatoi, distrettualizzazione della rete. Facciamo notare, però che gli interventi proposti sono già contemplati nell’appalto di circa sei milioni di euro affidato circa un anno e mezzo fa proprio dalla Regione Calabria all’Impresa Lotti e Associati, con un’attività che ha prodotto ad oggi prevalentemente studi e progettazione. Siamo alle solite: la Regione Calabria mantiene il primato di ente che, annunciando realizzazioni, finisce con lo spendere risorse pubbliche per mere elaborazioni tecniche senza produrre vantaggi concreti per la collettività. La richiesta (provocatoria ma non troppo) da parte di questa Amministrazione (che nell’ultimo periodo ha dovuto limitare gli investimenti sul sistema idrico per evitare duplicazioni di spesa ed inutili sprechi e sovrapposizioni) è quella di avere a disposizione tali risorse economiche in via diretta per affermare ancora una volta la propria capacità realizzativa, a vantaggio dei cittadini. D’altronde, la cronica inerzia di Sorical e l’inefficienza ed inefficacia dell’azione regionale sono autocertificate dall’Unità di Lavoro sulla Crisi Idrica, istituita dalla stessa Regione, che in un documento presentato in sede prefettizia individua come prime ragioni della crisi  1)il prolungato periodo di siccità (che non assolve Sorical, dal momento che tale fenomeno può essere imprevisto ma sicuramente non è imprevedibile); 2)la rigidità del sistema di adduzione regionale; 3)la mancanza di completamento degli schemi idrici regionali; 4)la vetustà delle adduttrici regionali: tutte ragioni che appaiono conclamare la completa carenza, nel tempo, di programmazione e di azione da parte della Sorical.

Se fosse lecito fare ironia di fronte ad una situazione così grave, diremmo: “Ai cittadini l’arida sentenza!”. 

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