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Al Ministro della salute. Per sapere premesso che:
con deliberazione n. 496 del 25 agosto 2020, la Commissione straordinaria dell’ASP di Catanzaro ha attuato un processo di riorganizzazione complessiva dei laboratori situati nel territorio provinciale, recependo in parte qua le disposizioni contenute nel decreto del Commissario ad acta n. 62 del 6 marzo 2020;
la suddetta deliberazione ha previsto, in particolare e tra l’altro:
- la riclassificazione del laboratorio di patologia clinica del presidio ospedaliero di Lamezia Terme da struttura complessa a struttura semplice;
- la trasformazione del laboratorio di tossicologia e patologia clinica, afferente alla struttura semplice dipartimentale medicina legale, in mero punto prelievo, con attività trasferita nel laboratorio di patologia clinica dell’ospedale spoke di Lamezia Terme;
- il trasferimento dell’attività del laboratorio di neurogenetica, afferente al centro regionale di neurogenetica del presidio ospedaliero di Lamezia Terme, al laboratorio della struttura complessa di genetica dell’Azienda ospedaliera universitaria Mater Domini di Catanzaro;
come chiaramente si evince da quanto precede, la deliberazione in commento ha profondamente ridimensionato, più che riorganizzato, la rete dei laboratori al servizio degli assistiti della città di Lamezia Terme e del suo vasto hinterland; il depotenziamento e il trasferimento dell’attività di questi laboratori determinerà, inevitabilmente, una pesante riduzione delle prestazioni erogate alla cittadinanza locale, con grave vulnus alla tutela del diritto alla salute costituzionalmente garantito, la cui compressione non può essere giustificata in nome delle esigenze di contenimento della spesa sanitaria, tanto più nell’attuale situazione, caratterizzata dall’emergenza COVID-19;
le decisioni prese dalla struttura commissariale denotano, per l’ennesima volta, la lontananza di tali organismi dal tessuto sociale e sanitario regionale –: quali iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, alla luce della deliberazione citata in premessa;
se non ritenga che, alla luce delle decisioni inopportune e pregiudizievoli come quella in esame, che continuano a susseguirsi da tempo, non sia necessario un superamento della stagione dei commissari per il rilancio del servizio sanitario regionale calabrese.
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