«Nei partiti tradizionali calabresi, quelli della bieca conservazione, è iniziato il consueto, quanto disgustoso, mercato delle vacche». È quanto afferma la deputata del Movimento 5 Stelle Federica Dieni.
«Secondo un meccanismo abbastanza rodato – spiega la parlamentare – sono già state avviate le grandi manovre dei signori regionali delle tessere e dei voti, che senza ritegno si mettono “in vendita” al miglior offerente, cioè al leader (o presunto tale) ritenuto – a ragione o, più verosimilmente, a torto – il favorito per la vittoria finale alle prossime elezioni regionali. È, insomma, il solito squallido teatrino di politicanti che professano una sola fede: la propria autoconservazione».
«In Calabria – aggiunge Dieni – sta succedendo proprio questo: molti di quei maggiorenti che nel 2014 hanno (strumentalmente, a quanto pare) creduto in Mario Oliverio e nel centrosinistra, ora sono pronti a uscire da quella trincea melmosa per andare ad accucciarsi dietro un’altra barricata. Credono, questi trasformisti di nuova e vecchia data, di poter accodarsi a quel sistema di alternanza tra poteri che, fin dalla sua fondazione, ha contraddistinto la governance della Regione. Il punto, però, è che i voltagabbana di ieri e di oggi non sembrano aver fatto i conti con una realtà del tutto diversa: la Calabria dei trasformismi ormai non ha più speranze di affermazione».
«Non ne ha – continua ancora la deputata 5 stelle – perché oggi esiste un soggetto politico nuovo, quel Movimento 5 Stelle che ha fatto “cappotto” alle ultime Politiche, sconfiggendo i rappresentanti della vecchia nomenclatura, e che si avvia verso una riconferma anche alle Regionali del 2019».
«Significa – conclude Dieni – che il mercato delle vacche, stavolta, non produrrà effetti di sorta: i calabresi hanno ormai imparato la lezione e sono in grado di svelare i soliti camuffamenti e quei trasversalismi che hanno fatto male a una terra desiderosa di un rinnovamento vero, a partire dagli uomini e dagli ideali»
Dieni (M5s): Con le elezioni regionali «È iniziato il mercato delle vacche»
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