Rifiuti, con il superamento della soglia del 65% nella raccolta differenziata la comunità di Pizzo ha dimostrato e continua a dimostrare che non sono i tempi a dare ad una città la possibilità di dimostrarsi virtuosa, ma la volontà, la consapevolezza e la voglia di partecipare ad un progetto per il bene comune e la tutela dell’ambiente.
Ad esprimere soddisfazione sono il Sindaco Gianluca Callipo e l’assessore all’ambiente Fabrizio Anello sottolineando il fatto che il risultato non era per nulla scontato, considerando le poche settimane trascorse dall’introduzione del sistema di raccolta spinta e, quindi, l’eliminazione dei cassonetti dalle strade.
La città – aggiunge Anello – ha imparato in tempi brevi, si è abituata all’assenza dei cassonetti ed ha contribuito a far vincere una grande scommessa. Soprattutto nei confronti di quei tanti oppositori che gridavano alla scandalo, dipingendo scenari catastrofici e dicendo che sarebbe stato un fallimento con il paese sommerso dai rifiuti. Così non è stato! Anche se il fenomeno dell’abbandono è presente, specialmente nelle aree periferiche, il paese si presenta nuovamente come tra i più puliti della provincia ed ora, finita l’estate, si potrà lavorare per affinare maggiormente il servizio.
Anello coglie l’occasione per ringraziare Calabra Maceri e gli operatori che si sono e si stanno impegnando per far sì che il servizio funzioni e la cittadinanza che differenziando ha dato prova di alta civiltà. Questo – conclude – è un risultato per tutti noi che ci abbiamo creduto e ci crediamo ed un fallimento per coloro i quali ancora cercano di denigrare quanto di buono si sta facendo.
Il mese di luglio si è chiuso con il 50%; in quello di agosto, il mese in cui si producono più rifiuti, è stata raggiunta la percentuale del 65,9% di raccolta differenziata.
Di questo 66% – chiarisce Anello – il 45% è formato dalla frazione organica ed il 21% da plastica, alluminio, vetro, carta e cartoni ed ingombranti. Si registra, inoltre, una diminuzione del 30% del rifiuto totale prodotto, dato che testimonia – aggiunge l’assessore all’ambiente – il fenomeno alimentato dalle persone dai paesi vicini che venivano a buttare la spazzatura a Pizzo; pratica che ora che non ci sono i cassonetti, non è più possibile.