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G20, sul clima Usa ribadiscono il no all’accordo di Parigi

Redazione

Il G20 resta spaccato sui cambiamenti climatici: nella dichiarazione finale si legge come i Paesi firmatari dell’accordo di Parigi, tranne gli Usa, confermano come l’intesa sia “irreversibile” e come gli impegni previsti debbano essere “pienamente attuati” pur rispettando le differenze esistenti da Stato a Stato. Nel paragrafo successivo si sottolinea invece che gli Usa ribadiscono la propria decisione di ritirarsi dall’accordo.

Le dichiarazioni arrivano alla vigilia dell’apertura della Cop24 a Katovice, in Polonia, dove fino al 14 dicembre 30mila delegati dei Paesi della Conferenza mondiale dell’Onu sul clima cercheranno di indicare le azioni per un futuro libero da fonti fossili.

A tre anni dall’accordo di Parigi sul clima, è il momento di decidere le azioni concrete per affrontare il riscaldamento globale, contenere l’aumento della temperatura media globale entro i 2 gradi – meglio 1,5 – sino a fine secolo rispetto all’era preindustriale e prevenire eventi naturali estremi.

La tappa polacca, lungo la strada verso il 2020 quando l’accordo di Parigi dovrà diventare operativo, viene ritenuta fondamentale perché si prevede un pacchetto di decisioni articolato su tre pilastri: adozione del “Rulebook” ossia le linee guida per rendere operativo l’Accordo di Parigi; impegno dei governi ad aumentare entro il 2020 gli attuali livelli di riduzione della CO2 (NDCs- Nationally Determined Contributions); adeguato sostegno finanziario ai paesi più poveri e vulnerabili per far fronte ai loro impegni di riduzione delle emissioni e poter adattarsi ai mutamenti climatici in corso.

“Servono impegni di riduzione delle emissioni molto più ambiziosi di quelli sottoscritti a Parigi, in modo da poter raggiungere zero emissioni nette entro il 2050 a livello globale”, avverte Mauro Albrizio, responsabile dell’ufficio europeo di Legambiente e osservatore dei negoziati sul clima, richiamando l’Emissions Gap Report appena pubblicato dall’Unep (il Programma ambientale dell’Onu) secondo cui bisogna triplicare gli sforzi fatti finora per ridurre le emissioni di gas serra, in modo da raggiungere un livello globale del 55% più basso rispetto a quello registrato nel 2017. “Senza un’ambiziosa e drastica azione sul clima sarà impossibile mantenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi”, osserva Mariagrazia Midulla, Responsabile Clima ed Energia del Wwf Italia, presente a Katowice.

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