“La medicina generale, in questi anni, ha dato risposte importanti al territorio calabrese; per tali ragioni va potenziata dotando i professionisti di risorse umane e mezzi adeguati. Il principio ispiratore della proposta di Accordo Integrativo Regionale risiede, infatti, nella volontà di fornire alla popolazione la migliore assistenza sanitaria possibile. Per raggiungere questi obiettivi è importante trasferire molti dei servizi sul territorio, riducendo, così, i ricoveri negli ospedali e gli accessi ai Pronto Soccorso divenuti ingestibili”. E’ quanto è emerso nel corso dell’evento formativo “La Gestione della cronicità nelle AFT Calabresi – L’AIR e la Riorganizzazione delle cure primarie nella Regione Calabria” che si è svolto al THotel Lamezia di Feroleto Antico in un’aula gremita da medici di famiglia provenienti da ogni parte della Regione. All’incontro, organizzato dalla FIMMG Calabria, che ha registrato il contributo e la partecipazione del vice segretario nazionale dott. Domenico Criserà, ha fatto una sortita inattesa il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio. Che cosa sono le ATP e le UCCP e come devono essere organizzate? Questo tema, oggetto di ampia discussione, è stato lanciato in apertura di lavori dal segretario generale della FIMMG Calabria Giuseppe Varrina che ha anche messo in risalto “il primo posto della Calabria, insieme all’Umbria, sulle vaccinazioni” senza tralasciare di segnalare la presenza di alcune criticità come “la mancanza di un comportamento uniforme nell’intera Regione”. A tal proposito ha sostenuto: “Le Asp devono assumere uno stesso atteggiamento ed adottare gli stessi criteri nelle cinque province calabresi”.
“L’Accordo Integrativo Regionale – ha affermato il segretario generale della FIMMG Catanzaro, Gennaro De Nardo – mette insieme due modelli organizzativi, le AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali) e le UCCP (Unità Complesse Cure Primarie). I due modelli si integrano l’uno con l’altro e non sono affatto in conflitto tra di loro”. “Un aspetto prioritario – ha aggiunto De Nardo che ha relazionato su “Il modello organizzativo” – è rappresentato dal cosiddetto ‘ruolo unico’, già previsto dal decreto Balduzzi, tra il medico di medicina generale ed il medico della continuità assistenziale. Le due figure non devono essere messe in contrapposizione, ma devono integrarsi”. “Attraverso questo comportamento virtuoso e operando in sinergia – ha precisato Gennaro – è possibile ottenere un risparmio economico ed un miglioramento nell’erogazione dei servizi ed, inoltre, avere la possibilità di reinvestire le somme messe da parte”.
All’incontro formativo, hanno, inoltre, relazionato: Nazzareno Brissa, segretario generale FIMMG Vibo Valentia e Bruno Cristiano, segretario generale FIMMG Reggio Calabria, entrambi intervenuti su “La Medicina generale alla luce dell’Air”, Domenico Crisarà, componente della segreteria nazionale FIMMG, Antonio Pio D’Ingianna, segretario generale FIMMG Cosenza, che ha discusso su “Ruolo ed obiettivi delle AFT e UCCP”, Rosalbino Cerra, che ha trattato “La gestione del paziente cronico nelle AFT”, Antonio Guerra, che ha parlato di “Integrazione con il sistema ospedaliero SSN”, Pasquale Talerico e Pietro Vasapollo, rispettivamente intervenuti su “Il paziente dislipidemico ed iperteso” ed “Il paziente con dolore cronico neuropatico e nocicettivo”. Hanno moderato Antonio Maglia, Gioacchino Passafari, Salvatore Cotroneo, Antonio De Vuono, Giulio Lugarà e Giulio Grilletta.