Inadeguati? Incapaci? Inetti?
Non spetta a me giudicare la preparazione del ministro Tonelli e dei parlamentari pentastellati, ma una cosa è certa: di Crotone non gliene frega nulla!
Ennesima prova provata di questo totale disinteresse è la risposta del ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, all’interrogazione parlamentare di alcuni senatori sull’aeroporto di Crotone.
Una risposta che ha evidenziato l’iniziativa “grillina”, la vivacità di alcuni parlamentari pentastellati, riguardo l’aeroporto di Reggio Calabria, e la totale inconsistenza d’azione nei confronti dello scalo pitagorico.
Sostenere l’inutilità degli oneri di servizio per l’aeroporto di Crotone e basare questa tesi solo sull’analisi delle gestioni passate, è il sinonimo della superficialità di chi ci governa e di chi ci rappresenta in Parlamento.
Gli oneri di servizio sono soltanto la conseguenza di un criterio sancito dalla Comunità Europea che si chiama “continuità territoriale”.
In parole povere, Crotone, a causa della disastrosa condizione delle infrastrutture di trasporto (strade e ferrovie) viene paragonata ad un’isola in cui, se non si interviene in modo specifico (proprio con gli oneri di servizio), non sarebbe garantito il diritto alla mobilità dei cittadini.
A questo punto sorge spontaneo un dubbio: che fine faranno i fondi destinati al bando per gli oneri di servizio? Saranno spesi su Crotone? Oppure andranno a finanziare le “attività” elettorali di questo governo?
Cambiano i colori dei ministri, ma il risultato per Crotone rimane sempre lo stesso: il rischio sempre più concreto di essere un territorio emarginato.
E visto che stiamo parlando di aeroporto e siamo già nella stagione delle piogge e del brutto tempo, si potrebbe sapere dal ministro Toninelli e dalle nostre due parlamentari che fine ha fatto il servizio di Torre di Controllo (il famoso ATC)? Ancora ad oggi, e dopo anni, non si comprende perché Crotone, aeroporto di interesse nazionale, debba essere l’unico aeroporto nazionale a non avere questa tipologia di servizio o a dover pagare all’Enav un servizio (centomila euro al mese) che la stessa Enav in tutti gli altri aeroporti fornisce gratuitamente.
E sempre riguardo all’Enav, e quindi di interesse governativo, si può sapere che fine hanno fatto gli ultimi interventi per collaudare il sistema ILS, che consentirebbe l’atterraggio anche in caso di poca visibilità? O stiamo aspettando che i pochi e rari voli che atterrano sulla pista pitagorica vengano nuovamente, e come già successo in passato, dirottati su Lamezia?
Ma i parlamentari pentastellati non si autodefiniscono “portavoce dei cittadini”? e allora perché non si fanno reale carico delle istanze di questo territorio e vanno a battere i pugni sui tavoli ministeriali per ottenere soluzioni?
Come ho sempre sostenuto: i problemi sono a Crotone, ma le soluzioni risiedono altrove, molto spesso, a Roma.
Più che al “Governo del cambiamento” ci troviamo difronte alla solita vecchia pantomima in salsa parlamentare con contorni ministeriali, un piatto trito e ritrito che il condimento gialloverde non rende più digeribile.