Giraffe a rischio in Africa: negli ultimi 30 anni la presenza di questi animali è diminuita di quasi il 40%, portando la popolazione complessiva a nemmeno 100 mila esemplari in tutto il continente. Lo ricorda il Giraffe Conservation Fund in occasione della quarta Giornata mondiale della giraffa che si celebra il 21 giugno.
Le giraffe sono state inserite tra le specie vulnerabili al rischio estinzione dall’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn). Quest’anno la Giornata è dedicata a una delle quattro specie (distinte solo di recente grazie a uno studio genetico): la giraffa Masai, anche detta giraffa del Kilimangiaro, di cui non restano che 32 mila esemplari in Kenya e Tanzania. È la più a rischio.
“Quest’anno il 21 giugno è dedicato tutto alla specie di giraffa storicamente più popolosa, ma che negli ultimi decenni sembra essere anche quella maggiormente minacciata a causa delle attività umane”, spiega Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva di Bussolengo, che sostiene e aderisce alla campagna del Giraffe Conservation Fund. “Tra il sud del Kenia e la Tanzania l’espansione delle infrastrutture viarie e delle attività agricole stanno frammentando le savane e le foreste, riducendo il territorio a loro disposizione e acuendo il conflitto che si genera tra l’uomo e la fauna selvatica”, aggiunge. Queste sono le cause principali del declino della giraffa del Kilimangiaro, che rispetto alle altre è caratterizzata da macchie più scure e frastagliate. Ecco perché, aggiunge Avesani Zaborra, nei parchi zoologici d’Europa gli esemplari nati e allevati costituiscono una riserva genetica preziosa. Il Parco Natura Viva ospita tre maschi – Klaus, Themba e Neymar – che sono in attesa di formare una famiglia e mantenere così in vita il patrimonio genetico che in natura va scomparendo.