Mercoledì 5 dicembre si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale del suolo (World Soil Day), istituita nel 2014 dall’agenzia alimentare dell’Onu, la Fao. Il tema di quest’anno è fermare l’inquinamento del suolo (#StopSoilPollution).
Questo inquinamento “può essere invisibile e sembra lontano, ma tutti quanti e tutti i luoghi sono colpiti – scrive la Fao sul suo sito -. Con una popolazione mondiale che nel 2050 raggiungerà i 9 miliardi, l’inquinamento del suolo è un problema globale che degrada i nostri terreni, avvelena il cibo che mangiamo, l’acqua che beviamo e l’aria che respiriamo. L’entità del problema è ancora sconosciuta e non ci sono dati certi disponibili su scala mondiale”.
La Fao ricorda che nell’agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile “gli obiettivi 2, 3, 12 e 15 prendono in diretta considerazione le risorse del suolo, specialmente l’inquinamento e il degrado, in relazione alla sicurezza alimentare”.
Nasce Soil4Life, progetto Ue per la salvaguardia del suolo. Nasce Soil4Life, un progetto europeo che coinvolge partner di Italia, Francia e Croazia, nato con l’obiettivo di promuovere l’uso sostenibile ed efficiente del suolo e delle sue risorse in Italia e in Europa. Ne fanno parte, spiega un comunicato, Legambiente, ISPRA, CIA Agricoltori Italiani, CCIVS, Crea, ERSAF, Politecnico di Milano, Comune di Roma e Zelena Istria ed è cofinanziato dalla Commissione Europea con il programma Life. L’idea di base, si legge nella nota, è che “il suolo non riceve l’attenzione che merita, la sua rilevanza per la sopravvivenza umana è decisamente sottovalutata. E’ maltrattato, abusato, coperto e impermeabilizzato dall’edificazione senza limiti, inquinato dalle attività industriali, sovrasfruttato da un uso agricolo e zootecnico poco attento”. Per questo motivo, “l’agricoltura sostenibile e lo stop al consumo di suolo devono diventare parte della strategia nazionale contro il cambiamento climatico”, spiegano le associazioni. “Con questo progetto – sottolinea il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani – intendiamo promuovere la conoscenza e le pratiche che garantiscono una maggiore tutela di questa risorsa naturale tra gli ‘addetti ai lavori’, tra chi ha un rapporto quotidiano con il suolo, ossia agricoltori e allevatori, ma anche professionisti, come architetti, ingegneri, agronomi e geometri, e personale delle amministrazioni regionali”. Per il Presidente dell’ISPRA Stefano Laporta, ormai “è urgente intervenire. E lo è in particolare nel nostro Paese, dove i livelli di suolo consumato, sia pur procedendo ad una velocità più lenta nel corso degli ultimi anni, sia pur in presenza di un territorio particolarmente fragile, sono quasi il doppio della media europea”.