Il ricordo dell’agguato mortale delle Brigate Rosse al vicedirettore de La Stampa Carlo Casalegno, avvenuto a Torino il 16 novembre di quarant’anni fa, ha aperto oggi la 10/a Giornata della Memoria dei giornalisti uccisi da mafia e terrorismo. “Questa non è retorica. Questa è una tragedia avvenuta 40 anni fa ma ancora tristemente attuale – ha esordito il presidente dell’Unci (Unione nazionale cronisti) Alessandro Galimberti -. L’isolamento umano, professionale e civile di tanti giornalisti – ha sostenuto – ha fatto sì che questi colleghi lasciati soli diventassero bersagli di un messaggio di odio e di violenza”. Davanti all’abitazione di Carlo Casalegno, dove avvenne l’attentato che ne causò la morte qualche giorno dopo, si sono riuniti tanti giornalisti, autorità del mondo politico e civile. Tra loro il prefetto di Torino, Renato Saccone, e in rappresentanza del Comitato regionale per i diritti umani Giampiero Leo. “Questo non è un omaggio a chi non c’è più, ma un motivo di speranza a chi c’è oggi – ha detto il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti -. Gli scritti di Casalegno sul terrorismo dovremmo tenerli tutti in tasca. Era attento a raccontare da dove arrivava l’eversione e altrettanto attento a tenere alti i valori della legalità, della democrazia, del rispetto dello Stato”. Molti i ricordi dei colleghi giornalisti: “Ero con lui – ha raccontato il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte, Alberto Sinigaglia -. Quella sera abbiamo chiuso insieme la terza pagina della Stampa. Molti dicono che il giornalismo è morto perché in realtà vogliono che sia così. Sarà invece il giornalismo, quello che ci ha insegnato Casalegno e tanti come lui, che sarà in grado di distinguere il vero dal falso”.
Il 3 maggio è la Giornata mondiale della libertà di stampa: è una data che celebra i principi fondamentali della libertà di stampa, per fare il punto sulla professione in tutto il mondo, per difendere i media dagli attacchi alla loro indipendenza e per rendere omaggio ai giornalisti che hanno perso la vita nell’esercizio della loro professione.
La Federazione nazionale della stampa italiana ha promosso tre manifestazioni: a Reggio Calabria, Torino e Milano, in occasione della XXIV Giornata mondiale della libertà di stampa, mercoledì 3 maggio, . A Reggio Calabria, insieme con il Sindacato giornalisti della Calabria, l’Ordine dei giornalisti e l’Inpgi, la Fnsi celebrerà con una iniziativa nazionale alla quale parteciperanno, tra gli altri, il sottosegretario di Stato alla Giustizia, Gennaro Migliore, il segretario generale Raffaele Lorusso e il segretario generale aggiunto, Carlo Parisi, il direttore della Fnsi, Giancarlo Tartaglia, presidente e vicepresidente dell’Inpgi, Marina Macelloni e Giuseppe Gulletta, e il direttore generale dell’Inpgi, Mimma Iorio.
A Torino, Associazione Stampa Subalpina, Ordine dei giornalisti del Piemonte e Unione nazionale cronisti italiani hanno organizzato la decima edizione della Giornata della memoria dei giornalisti uccisi da mafie e terrorismo, dedicata quest’anno al ricordo di Carlo Casalegno.
A Milano, infine, nell’ambito del Festival dei diritti umani, dedicato quest’anno al tema della libertà di espressione, la Fnsi e l’Associazione Lombarda Giornalisti saranno presenti, insieme con la Federazione europea dei giornalisti, al convegno “Il pericolo non dovrebbe essere il mio mestiere. Il giornalismo tra censure, minacce e guerre”. Parteciperanno Nadia Azhghikina, Alessandra Ballerini, Paolo Borrometi, Anna Cataldi, Amalia De Simone, Anna Del Freo, Gabriele Dossena, Giuseppe Giulietti, Ahmet Insel, Paolo Perucchini, Rino Rocchelli e Elisa Signori. Al termine del convegno sarà inaugurata la mostra fotografica dal titolo “Dall’ultimo fronte. L’Ucraina di Andy Rocchelli e Andrey Mironov”, patrocinata dalla Federazione nazionale della stampa italiana.