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IVAN CARDAMONE COORD. CITTADINO( FI) AREA CIVICA: UN IBRIDO MULTICULTURALE”

Redazione
Siamo ormai nell’epoca dei paradossi politici e non ci meraviglia più nulla. L’alleanza tra M5S e Lega al Governo ne è l’esempio più evidente tanto che i due partiti, molto diversi tra di loro, hanno dovuto inventarsi un contratto per giustificare all’opinione pubblica un’alleanza che non ha alcuna base politica. A Catanzaro, invece, per le prossime elezioni provinciali è nata “Area civica”, sigla che è di fatto un ibrido derivato dalla fusione di ex esponenti del centrodestra, non proprio novellini della politica, in rappresentanza del movimento Fare per Catanzaro, e rappresentanti del movimento para-no-global, Cambiavento, che si definiva trasversale contenitore di tutto lo schieramento politico e si poneva come simbolo autonomo del nuovo che avanza. La nostra difficoltà sta nel comprendere la ratio di questi due movimenti che si sono uniti senza nemmeno sottoscrivere un contratto e che parlano linguaggi diversi: Fare per Catanzaro ha già dichiarato che non voterà mai un candidato (Alecci) imposto dal PD; Area civica invece dichiara, anche a nome del movimento degli ex centrodestra, di vedere nel sindaco di Soverato la figura che incarna il “cambiamento” e “l’innovazione”. Alecci viene scelto dal fallimentare governo regionale dopo venti giorni di attesa (chissà a cosa sarà servito tutto questo tempo) per contrastare il centrodestra alla Provincia. A Soverato, Alecci, è sostenuto da una maggioranza in larga parte di centrodestra, in ragione del fatto che la sinistra ufficiale del Pd di Oliverio, al momento delle elezioni, si è schierato, con tanto di simboli e bagagli, al fianco del candidato della sinistra doc, Moraca, avversario dell’attuale Sindaco. Ci chiediamo, dunque, come possa giustificarsi davanti ai rispettivi elettori un mega assemblaggio che vede un candidato a presidente che non rappresenta, almeno ufficialmente, il centrosinistra targato Pd ed è sostenuto da uno schieramento che si professa civico innestato da anime multiculturali. Come si può capire, per i competitor di Abramo è notte fonda e queste improbabili alleanze rendono evidenti le difficoltà e le contraddizioni di chi tenta la “riconversione” per mantenere una postazione. Infine, una riflessione sul Sindaco di Soverato, Ernesto Alecci, sorge spontanea: se c’è una qualità che riconosciamo al coraggioso Ernesto è la sua grande vocazione ad immolarsi per la causa di una sinistra già sconfitta in Parlamento, fallimentare alla Regione e inesistente alla Provincia. Ma lui e gli amici di Area Civica, pur tra tante contraddizioni, sono ammirevoli se non altro per la caparbietà con cui continuano a credere in una improbabile vittoria.

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