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l consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea su Casali del Manco

Redazione

Il percorso che ha portato alla fusione dei Comuni che oggi compongono Casali del Manco ha il valore aggiunto dell’unicita’ e della primogenitura. E tutti noi casalini possiamo oggi dirci fieri di essere entrati a pieno titolo nella storia del nostro territorio. C’è ancora tanto da fare, certo, ma bisogna che tutti aumentino il proprio contributo per far capire ai cittadini i benefici che la fusione ha portato. La scelta di unire i Comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta è stata sofferta e vincente perché ha consolidato e unito una comunità che, sostanzialmente, lo era già. Ora c’è bisogno che tutti facciano uno sforzo ulteriore alla luce di questo traguardo raggiunto.

Le possibilità di sviluppo sono moltissime. Basti pensare al fatto che nelle disponibilità del nuovo Comune sono arrivati, ed arriveranno per altri nove anni, un milione e seicentomila euro in più rispetto alla cassa corrente; la nuova amministrazione inoltre, ha da subito la possibilità di lavorare senza i vincoli che il Patto di Stabilità impone. Quanti sindaci, in Italia, hanno la possibilità di investire in questo modo sul futuro della comunità che amministrano? È per questo che vorrei che si invertisse la rotta che ha portato in passato solo alcuni dei cinque vecchi comuni, ed oggi sta portando il Comune unico ad esternalizzare servizi che invece possono essere realizzati con risorse interne. Mi riferisco al servizio bus del trasporto scolastico, per il quale può essere utilizzato lo sblocco delle assunzioni previsto dalla legge Del Rio, od anche al servizio mensa, che nella passata esperienza amministrativa della scuola Rita Pisano di Pedace, brillava per efficienza e qualità e dava ai lavoratori precari, dignità ed orgoglio di lavorare per i loro figli.

Vorrei che la mia comunità avesse trasporti per gli studenti e mense gratuiti, e che venissero sistemate determinate criticità che creano problemi non ascrivibili al processo di fusione dei Comuni, ma alla sua differente interpretazione.

Io stesso mi sono battuto in consiglio regionale affinché fosse data la possibilità ai Comuni con più di 10mila abitanti creati da fusione, di attivare un proprio servizio di trasporto pubblico locale. A casali del Manco  c’è la possibilità di creare un sistema integrato fra Amaco e ferrovia, tale da far diventare il nostro territorio uno snodo importante per ampliare il bacino d’utenza della metropolitana leggera che in futuro colllegherà Catanzaro all’Università della Calabria grazie alla nostra stazione di Perito/Pedace.

Lo stesso snodo e’ importante per la futura linea turistica vetrata che consentirà di partire da Cosenza o Catanzaro ed arrivare a Camigliatello Silano, e San Giovanni in Fiore, attraversando valli e montagne in totale comodità, accessibilita’, velocità e sicurezza.

La Regione Calabria ha varato un importante Piano di trasporto che con poco sforzo potrebbe coinvolgere in modo enorme il nostro territorio ma di tutto questo non sembra esserci traccia nell’azione politica ai Casali e nessuna sollecitazione pare essere arrivata in merito sul tavolo dell’assessore Musmanno, a parte lo stalkeeraggio ad opera del sottoscritto. Mi piacerebbe, inoltre, che tornasse nelle disponibilità del Comune di Casali del Manco lo sconsacrato Convento di San Francesco di Paola che, nella gestione commissariale, è stato fin troppo frettolosamente concesso alla Curia cosentina. Sono sicuro che Sua Eccellenza il vescovo della diocesi Cosenza-Bisignano Francesco Nolè non troverebbe nessun impedimento nel far tornare un bene nella disponibilità del nuovo comune che ora e’ in possesso delle risorse per farlo diventare luogo d’attrazione per i cammini francescani o gioachimiti e motore di sviluppo economico per la nostra comunità.

La scelta di unire i Comuni che oggi formano Casali del Manco è stata vincente ed avvincente. Difficile ed osteggiata, ma oggi ci sentiamo finalmente tutti casalini e le prerogative di ogni singolo borgo o contrada sono solo migliorate, come prevedevamo. Aspetto che tutti coloro che possono fare qualcosa di concreto, mettendo  in atto il sogno dell’80% della popolazione del territorio che ha sostenuto col proprio voto il progetto di fusione, offrendo altresì il mio ruolo è l’impegno istituzionale in consiglio regionale e non solo, in modo che l’amministrazione comunale possa ulteriormente migliorare la sua linea politico-programmatica rispetto a questa prima fase e che faccia capire che la fusione non è stato un processo di riduzione, ma di potenziale aumento della qualità della vita in Presila. Tutti, a cominciare dal sottoscritto, potremo così diventare ambasciatori di quello che è e sarà per sempre un grande passo per la storia della nostra popolazione.

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