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Per l’8 marzo l’AMI di Catanzaro-Cosenza attiva per le donne un corso gratuito di autodifesa

Redazione

La ricorrenza dell’otto marzo deve servire per una concreta e consapevole presa di coscienza che i diritti non devono solo essere sbandierati per un solo giorno, spesso annullato da un becero consumismo che ne fa perdere tutto il senso, ma essere coltivati e affermati nella realtà quotidiana, dovendo attuare una parità di diritti sostanziale in tutti i settori”. Si esprime così la presidente della Sezione Distrettuale di Catanzaro dell’associazione degli Avvocati Matrimonialisti Italiani.

In questa ricorrenza non può sfuggire all’attenzione di tutti un dato molto allarmante: negli ultimi dieci anni le donne uccise in Italia sono state più di 1.800.

È tragica la constatazione che il 71,9% di loro sia stata uccisa in famiglia, in particolare il 70% all’interno della coppia e, più precisamente, il 26,5% per mano di un ex.

Il dato è tragico quanto inquietante e spetta alla società civile e alle istituzioni attivarsi seriamente e adeguatamente perché non si assista impotenti a simili stragi.

Purtroppo, si nota sempre più spesso come il filo conduttore di questi terribili delitti sia quasi sempre lo stesso: l’uomo che non accetta l’affronto che la sua compagna o moglie, fidanzata o amante abbia deciso di lasciarlo.

Urge un’educazione all’autentica parità e al rispetto verso l’altro, impartita sia dalla famiglia che dalla scuola già dai primi anni di vita dei bambini. Ma, ancor di più, occorre organizzare interventi mirati da parte delle Istituzioni tesi a prevenire gesti così inconsulti, poiché si può possiamo e non si deve più rimanere spettatori passivi che si abituano scelleratamente a sentire tragiche notizie di femminicidi.

Anche le violenze fisiche, oltre quelle psicologiche, sulle donne sono preoccupanti: alcuni dati pubblicati rilevano che circa 6 milioni 788 mila donne hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale e ben il 31,5% delle donne ne è stata vittima tra i 16 e i 70 anni; in particolare, poi, il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale, come stupri e tentati stupri. Sono 652 mila le donne che hanno subìto stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri.

Una situazione veramente drammatica, per disinnescare la quale urgono strumenti adeguati. Nel suo piccolo l’AMI Calabria desidera dare il proprio contributo alle donne, oltre che tutelandole dal punto di vista dei loro diritti fondamentali, supportandole con un corso di autodifesa, grazie alla fattiva ed encomiabile collaborazione del Maestro di Arti Marziali, Giuseppe Cito, che ha messo a disposizione la propria professionalità e palestra per le donne segnalate dalla Sezione Distrettuale AMI di Catanzaro-Cosenza, che vogliono usufruire di tale corso, tenuto a titolo gratuito, che non è finalizzato solo a un mero ausilio tecnico, ma che ritemprare la mente delle donne e far acquistare più sicurezza in sé e nell’affermazione della propria personalità.

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