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La funzione sociale del teatro: successo al Castello Svevo della commedia recitata dagli anziani del Centro Sociale di Serra Spiga

Redazione

Quando il teatro risponde al bisogno di socializzazione e aggregazione di chi soffre in modo particolare la solitudine. E’ accaduto al Castello Svevo per lo spettacolo teatrale “Nel Castello dei maghi danzanti”, una commedia, in forma di fiaba, scritta e diretta da Grazia Fasanella, regista ed autrice di racconti, con gli anziani del Centro Sociale di Serra Spiga in veste di protagonisti. La Fasanella non è nuova ad operazioni del genere per aver diretto anche in altre occasioni gli anziani del Centro Sociale di Serra Spiga dei quali cui può essere considerata una sorta di mentore e di forte motivatrice. E i risultati anche stavolta non si sono fatti attendere. Davanti ad un pubblico numerosissimo, che ha gremito la Sala delle Armi del Castello Svevo, gli anziani, integrati anche da giovani e bambini, in un afflato intergenerazionale da additare ad esempio, hanno strappato applausi a scena aperta, suscitando l’entusiasmo dei presenti. Nello spettacolo, patrocinato dal Comune di Cosenza ed organizzato in collaborazione con la “Svevo srl, si ride molto, ma si riflette altrettanto. Riflessioni indotte dai temi sviscerati nell’azione scenica e inserite nel copione da Grazia Fasanella: le molteplici paure degli uomini. Dalla paura di invecchiare o di diventare poveri, alla solitudine e alla paura di amare. Per questo i toni scanzonati, suggeriti anche dall’ambientazione in una immaginaria clinica psichiatrica prima e nel Castello dei maghi dopo, si alternano a quelli meno leggeri, senza perdere di vista, ovviamente, l’elemento del divertissement. Il finale catartico rimette le cose a posto e poco prima che cali il sipario la conclusione viene affidata ad un monito molto esaustivo: “un cuore che sa amare è un cuore che non ha paura di nulla”.

Encomiabili gli interpreti, segno che la mano della regista ha inciso notevolmente.

Giustificato, al termine dello spettacolo l’entusiasmo di Grazia Fasanella: “Gli attori sono stati più bravi del solito, con una straordinaria energia  e con una sempre crescente voglia di mettersi in gioco. I bambini (Maria Pia e Alessia Reda e Sara Barone) – ha aggiunto -sono stati straordinari. Scrivo fiabe per portare un po’ di pace nel cuore degli uomini e credo di esserci riuscita anche in questa occasione. Grandissimo il contributo che ha dato Maria Capalbo che, oltre ad aver cantato nel coro, è la stilista che ha creato gli abiti che sono strepitosi e che veramente rappresentano un valore aggiunto per la commedia”. Meritatissimi gli applausi per gli attori: Nino Muoio, Fernanda Guzzo Magliocchi, Costantino Muraca, Vanda Riga, Michele Maritato, Assunta Rende, Franco Vena, Gustava Peluso, Saverio Palazzo, Genny Muraca,  Massimiliano Esposito, Maria Chiovarelli e Angelo Roseti. Ad impreziosire lo spettacolo, la partecipazione straordinaria del Coro “Aura Artis” diretto da Raffaella Filippelli (anche voce solista) e per l’occasione composto da  Vincenzo Bastone, Patrizia Gravina, Roberta Intrieri, Mirko Marcellini, Caterina Salvaggio, Roberta Vasta e Giovanni Ventimiglia. Hanno garantito l’accompagnamento musicale dal vivo, Claudia Falcone all’arpa, Cesare Filiberto Tenuta alla chitarra e suor Mary Ann al tamburo. Nel cast anche  Francesco Clausi, Annamaria Castello, Lucia Lavorato e Marco Moccia.

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