Nel pensiero dell’allora senatore Arturo Perugini e del vescovo del tempo, Renato Luisi, Lamezia Terme doveva diventare il punto nevralgico dell’economia calabrese. E invece, così non è stato. E quello di Perugini, 50 anni dopo, è rimasto un sogno nel cassetto. Tante le aspettative rimaste inattuate. Nell’idea di Perugini, infatti, Lamezia Terme, nata dalla fusione tra Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia ed oggi terza città della Calabria per popolazione dopo Reggio e Catanzaro, doveva trasformarsi nella “Brasilia d’Italia”, con una sede universitaria, un porto turistico ed un importante nodo ferroviario che si sarebbe dovuto affiancare all’allora nascente aeroporto internazionale.
É in questo contesto di speranze bruciate che domani iniziano le celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della nascita di Lamezia Terme. Con una punta di tristezza per la coincidenza col 26/mo anniversario dell’omicidio del sovrintendente di polizia Salvatore Aversa e della moglie, Lucia Precenzano.
Lamezia Terme celebra suoi primi 50 anni
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