’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” sottolinea la presenza del senatore M5S, Morra, lo scorso 5 settembre, ad una iniziativa che ha riunito in un incontro a Villapiana, pochi proprietari terrieri che da sempre sono contrari alla realizzazione dell’ammodernamento della Statale 106 tra Sibari e Roseto, una infrastruttura ritenuta fondamentale per la Calabria e che costerà 1,2 miliardi di euro, ma, sottolineano dalla stessa associazione “che fingono di essere favorevoli a patto che venga realizzata con il raddoppio del tracciato esistente per evitare il fantomatico “disastro ambientale” che naturalmente consiste, nei fatti, nell’esproprio, peraltro ben pagato, di qualche decina di metri quadri dei loro possedimenti per pubblica utilità”.
Morra, secondo Basta Vittime, “ci offre l’ultima delle azioni che ci permette di riaffermare quanto questa forza politica sia lontana dai problemi dei cittadini che non riesce a rappresentare in Calabria e, soprattutto, quanto sia indifferente ed estrania sui problemi che riguardano la S.S.106 jonica calabrese e, ancora più grave, contraria all’ammodernamento della S.S.106 nel tratto Sibari – Roseto”.
“La storia –ricordano dall’Associazione – inizia con il parlamentare penta stellato Cioffi che – nella veste autorevole di componente della Commissione Lavori Pubblici al Senato della Repubblica Italiana – già nel 2014 fece sì che il M5S si esprimesse in modo contrario alla realizzazione dell’ammodernamento della S.S.106 nel tratto Sibari – Roseto poiché questa opera strategica era ritenuta uno “spreco di denaro pubblico!”
Cosa che, sempre secondo Basta Vittime, sarebbe continuata con Laura Ferrara (sempre del M5S), “l’unica eurodeputata calabrese – spiegano – di cui si ignorano i risultati ottenuti in seno al Parlamento Europeo– che il 3 novembre del 2015 organizza una iniziativa a Trebisacce per sostenere – come il suo collega Cioffi – l’ammodernamento della S.S.106 tra Sibari e Roseto solo se realizzata con il raddoppio altrimenti è uno spreco di denaro pubblico!”.
L’associazione ce ne ha poi anche per gli onorevoli pentastellati Dieni, Nesci e Parentela “che – a seguito della proposta avanzata dall’Associazione di istituire una Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulla S.S.106 il 23 gennaio del 2016 – si dissero contrari poiché ritennero questo strumento “un inutile spreco di tempo e di denaro”, salvo poi votare a favore alla Camera il 26 gennaio (tre giorni dopo), una proposta per l’istituzione di una Commissione d’Inchiesta sulla diffusione del batterio della Xylella”.
“Peccato! Perché – sbottano da BV – se avessimo avuto la Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulla S.S.106 avrebbe potuto indagare sugli autori delle osservazioni contrarie pervenute sul progetto (in totale oltre 800), che però al 93% arrivavano da fuori Calabria mentre al 68% arrivavano da Ferrara e provincia ed erano firmate tutte da “Turista di Ferrara”. Su questo – chiaramente – gli onorevoli penta stellati non hanno mai detto nulla!”
L’Associazione dice allora di prendere atto delle azioni e delle dichiarazioni degli onorevoli del M5S “i quali – come sempre – subito dopo i nostri comunicati si difendono sostenendo che la nostra Associazione è espressione di altre forze politiche ma la verità dei fatti è che costoro hanno ormai dimostrato (e continuano), di essere impegnati a rappresentare solo le istanze, pur legittime, di chi all’ammodernamento della S.S.106 tra Sibari e Roseto preferisce tutelare le proprie terre da un esproprio che ormai – occorre ribadirlo – non è più evitabile!”
L’Associazione, infine, garantisce che queste azioni e dichiarazioni già alle prossime competizioni elettorali (locali, regionali e nazionali), saranno ribadite, ricordate e pubblicate sull’intero territorio calabrese “anche al fine di far emergere la verità dei fatti in riferimento ad un agire politico legittimo e che rispettiamo ma che ovviamente non condividiamo poiché è finalizzato solo ed esclusivamente a tutelare e difendere l’interesse particolare contro l’interesse generale dei cittadini calabresi che hanno diritto ad una strada sicura, ad un progetto definitivo che rispetta i territori come è quello approvato, al progresso ed allo sviluppo garantito da questa importante infrastruttura”.