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Le Terme Luigiane verso la chiusura con dati positivi(di Franco Bertucci)

Redazione

Ancora due mesi e mezzo di tempo per poter effettuare, presso le Terme Luigiane, le cure termali a carico del Sistema Sanitario Nazionale. Pur avendo iniziato con ritardo la stagione, 13 maggio anziché a inizio aprile come di consueto, a causa nella nota vertenza tra la Regione Calabria ed i comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese per l’affidamento della concessione delle acque, le Terme Luigiane, gestite dalla Sa.Te.C.A., hanno, comunque, registrato ottimi risultati anche quest’anno. Notevole e’ risultata la capacità di attrazione di un ampio segmento di clientela oltre che calabrese anche nazionale ed internazionale con dati in crescita. Da fuori regione sono arrivati curandi soprattutto dalla Puglia, dalla Lombardia e dalla Sardegna; mentre dall’estero sono arrivati clienti da alcuni paesi europei, come la Germania, la Svizzera e la Francia, nonché da Russia, Canada e Stati Uniti.

A fine agosto il dato registrato ammonta  a 8.368 presenze di clienti calabresi, 3.131 extra regionali e 1.000 cittadini provenienti da paesi esteri. La situazione appare, comunque, chiara esaminando i dati relativi alla clientela registrata nelle strutture alberghiere della S.a.te.ca., dove il  63% del totale risulta classificato come presenza extra regionale, il 12% come cittadini stranieri ed il 25% di provenienza calabrese.

Rimangono ancora lo scorcio di questo mese di settembre ed i mesi di ottobre, novembre e parte di dicembre per effettuare le cure termali presso le Terme Luigiane. In questa ultima parte della stagione per incentivare la fisiochinesiterapia e’ previsto per le cure in convenzione con il sistema sanitario nazionale uno sconto del 40%.  Inoltre continua la misura che prevede di concedere un contributo di 400 euro a copertura del servizio trasporti per i gruppi organizzati da comuni o associazioni.

 

La quasi prossima chiusura della stagione termale in corso pone già fin d’ora al nucleo dei lavoratori in servizio delle domande sul futuro delle Terme e del loro lavoro, in considerazione del fatto che nonostante l’accordo raggiunto tra la Regione Calabria e i due comuni, finora le parti interessate non abbiano aperto un tavolo di lavoro per decidere come garantire la continuità lavorativa di tale importante struttura termale, un bene dell’intera Calabria.

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