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Legge sui consorzi di bonifica, D’Ippolito (M5S) attacca il Consiglio regionale dopo la sentenza della Consulta

Redazione

«La Corte costituzionale ha dichiarato illegittima la norma della legge regionale della Calabria sui consorzi di bonifica relativa al contributo lì previsto indipendentemente dal beneficio fondiario, invece che soltanto nel caso di presenza dello stesso beneficio. Ciò conferma il problema che ho posto con chiarezza, cioè la necessità di controllare questi enti, che con varie forzature hanno incassato montagne di soldi a danno dei cittadini. Non sfugga che chi ha pagato somme non dovute, ha diritto a chiedere il rimborso». Lo afferma, in una nota, il deputato M5s Giuseppe d’Ippolito, della commissione Ambiente, che a riguardo ricorda la sua interrogazione del luglio scorso al ministro dell’Economia, Giovanni Tria, in merito «all’illegittima riscossione dei contributi da parte dei consorzi di bonifica mediante l’iscrizione nei ruoli esattoriali, spesso affidati a concessionari, e la notifica di cartelle di pagamento, in realtà abrogata, per come ribadito dalla giurisprudenza tributaria, da quasi dieci anni». Nella sua interrogazione il parlamentare 5stelle, già legale e collaboratore di Beppe Grillo nella lunga battaglia a favore dei consumatori contro multinazionali e ingiusti arricchimenti, rilevava che la procedura in questione «è di grave nocumento per i possibili contribuenti, giacché provoca un’inversione nell’esercizio dei loro diritti di difesa, essendo costretti quest’ultimi a impugnare le cartelle allorquando la richiesta dei contributi è priva dei presupposti». «Dopo – conclude D’Ippolito – questa sentenza della Corte costituzionale, occorrerà rivedere con estremo rigore il comportamento dei consorzi e intervenire sul piano legislativo, sia per quanto concerne la richiesta dei contributi, sia per ciò che interessa la loro riscossione. La vicenda testimonia il totale disinteresse del Consiglio regionale della Calabria, in cui non è presente il Movimento 5stelle, per la tutela dei cittadini, che vanno difesi, e noi lo faremo, da ogni tentativo di far cassa da parte dei consorzi di bonifica, i quali allo stato sono veri e propri carrozzoni inutili, mantenuti a spese della comunità».

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