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Lo stress è un’epidemia, oggi la Giornata mondiale

Redazione

– Lo stress è un’epidemia, in Italia ne soffrono nove persone su dieci, negli Stati Uniti il 40% della popolazione ammette di sentirsi più stressato dell’anno precedente. Secondo l’Oms è questo il male del secolo. In occasione della Giornata per la consapevolezza dello stress del 7 novembre gli esperti ne parlano e danno consigli per affrontare questo grave disagio.
Il disturbo può presentarsi con spossatezza, depressione, mal di testa, attacchi di panico, ansia, insonnia, variazioni di peso, caduta dei capelli, tic. E colpisce con i suoi sintomi sia nella vita privata che nel lavoro. Secondo un recente studio di Assosalute, l’85% degli italiani nell’ultimo semestre presenta disturbi legati allo stress. Una ricerca dell’Anxiety and Depression Association of America dice che circa 40 milioni di americani, il 18% della popolazione, hanno un disturbo d’ansia.
Uno studio congiunto del Center for Emotional Intelligence e del Child Study Center dell’Università di Yale e di Lipsia, riportato dal The New York Times, ha sottolineato come un lavoratore su 5, il 20% circa del totale, sia a serio rischio burnout. Una sindrome definita anche “dell’esaurimento da lavoro” che rappresenta la risposta violenta ad uno stress psico-fisico cronico e persistente. Per la Cbs addirittura il 3-4% dell’intera popolazione soffre seriamente di disturbi psichici legati allo stress.
“Sono le condizioni di lavoro in cui viviamo che favoriscono conflittualità e ansia, sintomi che si manifestano attraverso disturbi come la mancanza di respiro, irritabilità che si dimostra in scoppi momentanei di rabbia seguita spesso da sensi di colpa rispetto ai propri comportamenti e fissità di pensiero rispetto a situazioni e persone”, spiega Marina Osnaghi, prima Master Certified Coach in Italia. E aggiunge: “Una delle ragioni più grandi di stress e conflitto è l’errore: vero o presunto, i comportamenti sbagliati, personali o di un altro, sono alla radice di moltissimi stress”.

Ma ecco come, secondo gli esperti, piccole azioni possono aiutare ad affrontare il disturbo. Evitare gli stressati: una ricerca condotta dal Max Planck Institut e dal Politecnico di Dresda ha rilevato che stare in contatto con persone stressate produce un aumento dei livelli di cortisolo nel sangue anche del 26%. Un livello che può salire fino al 40% se si tratta di conoscenti o familiari.
Essere gentili: secondo uno studio della Carolina State University i capi in grado di comunicare con educazione e gentilezza ottengono migliori performance dai dipendenti.
Ridere: gli specialisti della Mayo Clinic del Minnesota hanno sottolineato come ridere faccia aumentare la quantità di aria ricca di ossigeno nel nostro corpo, stimolando il cuore, i polmoni e i muscoli, un effetto che aumenta l’endorfina rilasciata dal cervello.

Ripetere: Perri Klass dell’Università di New York sostiene che i gesti ripetitivi sono buoni rimedi contro l’ansia: la ripetizione di una parola, una frase, un movimento o un suono può avere effetti di riduzione dello stress.

No allo schermo: i ricercatori dell’Università di Gothenburg hanno scoperto che trascorrere troppo tempo davanti allo schermo provoca problemi di sonno e aumenta il rischio di depressione, specie nelle donne giovani.

Pranzare con calma: dall’Università di Saint Louis un consiglio, una pausa pranzo troppo veloce o a base di junk food è da sostituire con un pranzo leggero e bilanciato, ricco di carboidrati, vitamine e proteine.

 

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