«Il tempo come sempre galantuomo s’è incaricato, anche stavolta, di svelare le bugie, dimostrando quanto ingannevoli fossero quelle del Pd nei giorni di campagna elettorale».
Il consigliere regionale Gianluca Gallo fa sentire la voce del centrodestra sulla vicenda degli oltre 4.500 lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità calabresi che, in base alle previsioni della Legge Finanziaria approvata lo scorso Dicembre, avrebbero dovuto essere stabilizzati dai Comuni e che invece oggi, per il taglio delle risorse stanziate dal Governo, rischiano di rimanere in molti casi addirittura a spasso. «Quando a Gennaio evidenziavamo i pericoli insiti nelle procedure di stabilizzazione disegnate dai governi Letta-Renzi-Gentiloni – sottolinea il capogruppo della Cdl – fummo sommersi da critiche che si trasformarono in ingiurie quando, peraltro raccogliendo il grido d’allarme lanciato da decine di sindaci, presentavamo come affatto remota la possibilità che le risorse finanziarie si rivelassero insufficienti e che, in mancanza di deroghe ai tetti delle assunzioni permesse agli enti, i Comuni non avrebbero potuto far fronte alle stabilizzazioni ed i lavoratori si sarebbero ritrovati nel limbo. Non ci hanno voluto ascoltare, ma la realtà sta ora dimostrando che, purtroppo, avevamo ragione». Prosegue Gallo: «Il Governo Conte dovrà fornire chiarimenti e lo incalzeremo in Parlamento perché non sfugga alle sue responsabilità. Ma la Regione, ed il Pd calabrese, dovrebbero cospargersi il capo di cenere per la beffa riservata a migliaia di lavoratori ed alle loro famiglie, alle quali nei giorni della campagna elettorale assicuravano certezze adesso evaporate come neve al sole». Punge Gallo: «La Regione, che adesso non a caso sulla questione tiene un profilo basso, è la stessa che qualche settimana fa ha firmato la convenzione con la quale il Governo ha tagliato i fondi destinati alla stabilizzazione. Ed ora, seguendo la linea dettata da qualche parlamentare del Pd, scarica la colpa su funzionari e dirigenti ministeriali, facendo propria la tesi della manina di recente tanto contestata ad altri». Prosegue il capogruppo della Cdl: «Il re è nudo: è ormai evidente a tutti, come attestano le prese di posizione di Anci e sindacati, che la giunta Oliverio è responsabile di omissioni e gravi inadempienze. Il governatore, che si ostina a negare addebiti ed a spargere rassicurazioni, ha il dovere istituzionale di venire in Aula a riferire. Lo invitiamo a farlo con urgenza, già in occasione della seduta di Consiglio in programma per Martedì».
Conclude Gallo: «La situazione è seria e delicata: si sta giocando col destino di migliaia di persone. Non faremo sconti a nessuno, ma siamo impegnati a far la nostra parte perché la Calabria non si trovi a dover pagare il prezzo di una nuova, ennesima beffa: la Regione richieda con forza l’apertura di un confronto col ministero del lavoro. E’ il primo passo per riaprire la discussione e ricercare una soluzione che faccia salvi anzitutto i lavoratori e poi i Comuni, evitando il deflagrare di una bomba sociale che sarebbe mortale per tanta gente e per la nostra regione».