Pasquale Tridico, economista e docente all’università di Roma tre, al Lavoro; Alessandra Pesce, ex dirigente del ministero dell’Agricoltura e capo della segreteria tecnica con il vice ministro Andrea Olivero all’Agricoltura e Giuseppe Conte, professore di diritto privato, alla ‘Pubblica amministrazione, deburocratizzazione e meritocrazia’. Sono i nuovi nomi di ministri indicati dal leader M5s Luigi Di Maio, secondo l’anticipazione di alcuni siti giornalistici, confermati da fonti parlamentari. Stamattina, a quanto apprende l’ANSA, il candidato premier M5S Luigi Di Maio ha riunito per la prima volta la squadra dei ministri da proporre al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Al centro di questa sorta di “consiglio dei ministri” pentastellato i programmi e gli obiettivi del potenziale governo del Movimento. L’incontro, tra l’altro, è servito anche ai candidati ministri per conoscersi. “Con questa squadra possiamo cambiare davvero il Paese”, ha spiegato uno dei partecipanti all’incontro secondo quanto riferito da fonti pentastellate. Di Maio è atterrato in mattinata da Palermo, dopo il comizio di ieri sera, e fino al primo pomeriggio è rimasto alla Camera dei deputati.
Gentiloni, surreale governo ombra M5s prima elezioni – “La posta in gioco di queste elezioni di domenica è paragonabile a una scelta di campo, dirimente: a guardare la campagna elettorale non sembra. Siamo in questo festival surreale di proposte miracolose. Per la prima volta c’è un governo ombra che si presenta prima delle elezioni. Di solito perdi le elezioni e presenti un governo ombra, qui invece lo fanno prima delle elezioni”. Lo dice Paolo Gentiloni nel suo intervento al cinema Adriano di Roma.
Di Maio, Fioramonti ministro Sviluppo economico – “Allo Sviluppo economico una eccellenza italiana di grande competenza come il professore di Economia politica all’Università sudafricana di Pretoria Lorenzo Fioramonti”. Lo annuncia il leader del M5s, Luigi Di Maio, in una intervista al Corriere della Sera, che sull’ipotesi governo di scopo precisa: “Nel nostro contratto saranno indicate le cose da realizzare per il Paese e i tempi entro cui farle”. Per quanto riguarda i temi su cui proporre un accordo, di Maio spiega che sono quelli “su cui a parole tutti dicono di volersi impegnare: ridurre le tasse, tagliare gli sprechi, dare soldi alle famiglie, alzare la pensione minima, ridurre fortemente la disoccupazione giovanile”. “Mi risulta – dice poi Di Maio sulla presentazione al Colle nei giorni scorsi della lista dei ministri – che al Quirinale non vi è stata alcuna irritazione. La mia scelta di comunicare la nostra proposta di squadra di governo è stata un atto di cortesia dettata proprio dalla consapevolezza e dal massimo rispetto delle prerogative del presidente”. “Grillo non è mai stato assente – rimarca quindi -, ha ripreso i suoi spettacoli e la sua attività ma ci siamo sentiti spesso e venerdì sarà con noi a Piazza del Popolo”. Infine, alla domanda se il Movimento non abbia fatto troppi errori nella composizione delle liste, di Maio risponde: “Intanto diciamo che si tratta di meno dell’1% di casi. Nella maggior parte si è trattato di persone che ci avevano omesso informazioni del loro passato che sono trascurabili per gli altri partiti ma non per noi che abbiamo un codice etico ferreo. Un codice di cui io sono fiero perché garantisce ai cittadini la massima trasparenza sui nostri eletti”.
Fioramonti, a Mise approccio nuovo a sviluppo sostenibile – “Accetto con orgoglio la candidatura a Ministro dello Sviluppo Economico resa pubblica da Luigi Di Maio oggi. Sono cosciente della grande responsabilità che pertiene all’incarico e dell’importanza di un approccio nuovo allo sviluppo sostenibile per il Paese. Finalmente la possibilità di mettere in pratica ricerche che conduco da oltre un decennio. #loradelriscatto”. Lo afferma, in un post su facebook, Lorenzo Fioramonti, indicato dal candidato premier M5S Luigi Di Maio come “ministro ombra” allo Sviluppo Economico.
F.Boccia, Fioramonti? Qualità di vita in Bilancio grazie Pd – “Lorenzo Fioramonti? Bravo, ma teorizza cose che abbiamo già introdotto nella legge di Bilancio. Qualcuno nel M5S gli dica che hanno già votato la nostra proposta. Se sono in buona fede ci aiutino ad andare avanti”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera e capolista a Montecitorio nel collegio plurinominale del Salento, a margine di una visita all’area industriale di Lecce. “Inserire il Bes nel Bilancio dello Stato – continua – è stata una vera innovazione culturale, che nasce con il lavoro straordinario svolto dall’Istat con Enrico Giovannini prima e con Giorgio Alleva poi. Con il passaggio a 12 indicatori dal prossimo Def si entrerà a regime, anche perché faranno ingresso parametri chiave come quello sulle disuguaglianze, sul consumo di suolo o sulla dispersione scolastica. Non è stato semplice vincere le resistenze dei ‘cultori del Pil’, ma possiamo dire di esserci riusciti con i fatti”.