Sulla manovra italiana “attendo le risposte per mezzogiorno, poi la Commissione ne dibatterà domani e vedremo qual è la tappa seguente della procedura. Conterà anche lo spirito della loro risposta, vale a dire, se si inseriscono o meno nello spirito comune europeo e le regole europee“: lo ha detto il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, parlando della situazione italiana ai microfoni di France Inter.
La Commissione Ue boccerà la legge di bilancio presentata da Roma?, chiede il giornalista. “Non mi piace l’espressione bocciare, non possiamo rifiutare un bilancio, in certi casi le parole contano – ribatte Moscovici – il massimo che possiamo fare, ed è una possibilità, ne dibatteremo, è chiedere all’Italia di rimandarci un altra legge di bilancio che tenga conto delle osservazioni, delle domande e delle regole europee”. Bruxelles “non l’ha mai fatto, sarebbe una prima volta”, ha continuato il commissario, aggiungendo tuttavia che non sarebbe “la fine della storia perché dopo si aprirebbe tra noi una nuova discussione, un dialogo che può durare tre settimane al termine del quale entriamo in un’altra fase”. “Lo spirito in cui sono andato Roma – ha insistito Moscovici – è quello di un dialogo costruttivo. La Commissione europea non vuole una crisi tra Bruxelles e l’Italia”.
Se la Commissione europea parla di “deviazione senza precedenti non è certo per il deficit nominale, previsto al 2,4%, ma per il cosiddetto deficit strutturale, quello cioè che è indipendente dalla crescita e che aumenta il debito – e che è troppo troppo elevato”, ha detto il commissario agli Affari economici intervistato da France Inter. “In teoria – ha aggiunto – dovrebbe diminuire dello 0,6% tenendo conto del fatto che l’Italia ha un debito di 130% e invece aumenta dello 0,8%. Quindi, senza voler essere tecnico, c’è uno scarto di quasi 1,5 punti. Una cosa del genere non è mai accaduta da quando esiste il patto di stabilità. Può piacere o no, ma sono le nostre regole comuni”, ha concluso.
“Il rischio” è che la manovra “non rilanci affatto la crescita, perché c’è poco investimento in questa politica di rilancio ma anzi che l’affossi. Chi pagherà il debito? Le generazioni future e gli italiani che pagheranno. Ecco perché un bilancio che aumenta il debito non è buono per il popolo. Sono sempre i più vulnerabili che alla fine dovranno pagare”, ha evidenziato Moscovici. “La Commissione europea – ha quindi ribadito – non vuole una crisi tra Bruxelles e Roma, la Commissione europea pensa che il posto dell’Italia sia al centro della zona euro, non all’esterno”.