Dopo la stretta sui contratti a termine salta anche quella sui licenziamenti. Su indicazione del governo e del relatore alla manovra, il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, ha ritirato l’emendamento che portava da 4 ad 8 le mensilità minime da pagare al lavoratore in caso di licenziamento senza giusta causa. “L’esecutivo sta compiendo un errore che non è di poco conto. – ha detto Damiano – La prossima legislatura dovrà affrontare questo problema perché in Italia licenziare costa troppo poco ed è diventato troppo facile”.
Nulla di fatto in Commissione Bilancio della Camera sui contratti a termine. L’emendamento a prima firma Chiara Ribaudo (Pd) e condiviso da molti deputati dem per la riduzione da 36 a 24 mesi della durata massima dei contratti a termine. Sulla proposta non è stato trovato l’accordo politico.
Arriva un nuovo pacchetto di 11 emendamenti alla manovra del relatore, Francesco Boccia, che saranno esaminati in giornata. Si va dalla conferma anche per il 2018 del canone Rai a 90 euro all’introduzione della legge sugli educatori socio-pedagogici e i pedagogisti fino all’anticipo dell’entrata in vigore delle nuove regole europee per la tracciabilità dei farmaci, con una norma transitoria che consente a quelli prodotti prima del 9 febbraio 2019 di essere commercializzati fino alla loro scadenza.
Web tax che scende dal 6% al 3 , ad esclusione del commercio, e maternità e gravidanza che potranno essere considerate come un “legittimo impedimento” a comparire nei procedimenti. Questi alcuni degli emendamenti alla manovra votati.