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Margherita Corrado (M5S Senato – Com. Cultura) – Furto Madonna con Bambino di San Felice a Cancello

Redazione

Unitamente al verbale della seduta del 9 aprile, il Senato ha pubblicato una interrogazione a mia prima firma che si propone di richiamare l’attenzione del Ministro competente su un’opera d’arte pregevolissima, risalente all’inizio del XIV secolo, trafugata nel 1985 dalla Parrocchiale di S. Felice Martire a S. Felice a Cancello (CE) e finita sul mercato clandestino internazionale. La bella Madonna con Bambino, scolpita in legno e dorata, nota in loco con l’epiteto di S. Maria a Parete, ha avuto la triste sorte toccata a molti altri tesori ecclesiastici del nostro Paese. Sembra, però, che il lavoro encomiabile dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale abbia consentito di ritrovarne le tracce, in Germania, nelle mani di un privato. Sulla base della segnalazione ricevuta da un’associazione locale attenta ai temi del patrimonio culturale, ho prima interpellato in modo informale le autorità competenti, senza ottenere riscontro, quindi ho prodotto l’atto di sindacato ispettivo che chiede notizie sullo stato della questione direttamente al Ministro Franceschini. Il 21 febbraio u.s., infatti, con il suo omologo tedesco, il titolare del MiBACT ha ribadito l’impegno dei due Stati a restituire ai proprietari le opere d’arte confiscate durante i regimi nazi-fascisti e ad intensificare il contrasto al traffico illecito dei manufatti di pregio storico-artistici. Quale migliore occasione di quella offerta dalla statua perduta e ritrovata di S. Maria a Parete, di cui persino sul posto si è ormai quasi persa memoria, per tastare “l’effettiva volontà dei tedeschi di dare corso anche alla seconda parte dell’impegno assunto dal Ministro Grütters, sbloccando l’iter della restituzione all’Italia della scultura in oggetto”? L’attivazione da parte di Franceschini del Comitato istituzionale per il Recupero e la Restituzione delle Opere Trafugate, ricostituito dal suo predecessore a gennaio del 2019 e rafforzato nella primavera seguente con la collaborazione dei Ministri degli Esteri e della Giustizia, per poi tornare nell’oblio del quinquennio precedente, consentirebbe di attivare i canali diplomatici in grado di assicurare il rientro in Italia della scultura rubata a San Felice a Cancello e magari di altri capolavori sottratti all’Italia e spesso non reclamati con la necessaria convinzione o perseveranza.

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