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Migranti, Gentiloni: ‘Impegno deve essere di tutti, europeo’. Macron-Merkel: ‘Rivedere Dublino’

Redazione

Passi in avanti sul fronte migranti dal vertice di Parigi tra i leader di Francia, Germania, Italia, Spagna, Libia, Ciad e Niger. Il presidente francese ha lodato il lavoro svolto dall’Italia con la Libia e sottolineato come possa rapprentare un buon esempio da seguire mentre sia la leader tedesca che quello francese puntualizzano la necessità di rivedere i trattati di Dublino. “Il messaggio che viene dall’incontro di oggi – ha detto il premier Paolo Gentiloni – per cui ringrazio Emmanuel Macron e tutti i presenti, è che mettendo insieme le forze, dandoci una strategia si possono ottenere dei risultati”. “Devo dire – ha eviodenziato Macron – che nelle ultime settimane, negli ultimi mesi, anche nella rotta del Mediterraneo centrale abbiamo conseguito dei risultati, ma sono risultati iniziali che vanno consolidati. E questo impegno va ‘europeizzato’, perché non può essere solo l’impegno di un solo Paese o di qualche Paese. Deve essere un impegno europeo”.

Quella dei migranti è una “sfida che ci riguarda tutti e che nessuno può risolvere da solo”, ha evidenziato Macron in conferenza stampa all’Eliseo.

“Dobbiamo agire tutti insieme, dai Paesi d’origine fino all’Europa, passando per i Paesi di transito per condurre un’azione efficace”, ha affermato Macron, aggiungendo che quella dei flussi migratori è una sfida sia per l’Ue che per l’Unione africana”. “E’ un esigenza morale, di solidarietà, ma anche un principio di azione e di efficacia”. “Oggi nasce una squadra per tradurre in atti le parole”. Macron ha così annunciato la creazione “già da oggi” di una “equipe operativa” per valutare l’attuazione sul terreno degli impegni assunti al vertice dell’Eliseo. Il leader francese ha anche annunciato che “nei prossimi mesi” ci sarà un vertice in Spagna prima del summit Ue-Africa per fare “il punto della situazione”.

“Abbiamo dato il via libera – ha fatto sapere ancora – ad un piano d’azione a breve termine molto rapido e mi sembra la risposta più efficace al fenomeno intollerabile dei trafficanti di esseri umani che hanno fatto un cimitero del deserto e del Mediterraneo e sono legati al terrorismo”.

La stabilizzazione della Libia – ha detto ancora il presidente francese – è una “necessità assoluta per la pace”. Macron ha evidenziato, tra l’altro, in questa chiave l’azione “importante” dell’Italia. Per Macron, oggi più che mai è necessario “smantellare le reti di trafficanti identificando i responsabili”. “La cooperazione tra Italia e Libia” sui flussi migratori – ha detto – “è un perfetto esempio di quello che vogliamo realizzare”.

“In Libia – ha evidenziato dal canto suo la Cancelliera Angela Merkel – la situazione deve migliorare, daremo sostegno concreto in modo tale che chi vive in situazioni inaccettabili possano avere un futuro accettabile”.

“Penso – ha detto la Merkel in un altro passaggio – che gli hotspot non siano proprio il termine ideale per designare dei centri di ricollocazione”. “Il sistema Dublino deve essere rivisto, non offre soluzioni soddisfacenti, i Paesi cosiddetti d’arrivo sono sfavoriti”, ha aggiunto Merkel sottolineando: “visto che non c’è solidarietà reale, dobbiamo trovare nuove soluzioni”. Trattati che vanno “rivisti profondamente” anche secondo Macron.

La questione migratoria “non si risolve da un giorno all’altro, ma bisogna cominciare a fare passi nella direzione giusta”, anche “generando sviluppo” nei Paesi di origine, “eliminando le mafie” dei trafficanti, e controllare le “nostre frontiere e le nostre coste”: così Mariano Rajoy. Rajoy ha poi ringraziato Paolo Gentiloni per l’impegno dell’Italia in materia migratoria. Ha poi annunciato una seconda riunione “come quella odierna” di Parigi “tra fine ottobre e inizio novembre” in Spagna per “verificare l’attuazione delle decisioni assunte oggi”

Sarraj, grazie all’Italia per l’impegno – “Esprimiamo gratitudine nei confronti dell’Italia per la formazione e la dotazione della Guardia costiera libica che ha già permesso di salvare molti migranti”: lo ha detto il leader libico Al-Sarraj in conferenza stampa all’Eliseo. La Libia – ha detto in un altro passaggio il leader africano – “non è un Paese di origine dei migranti”, ma è una “vittima” di quella che definisce una “piaga”. Sarraj ha sottolineato l’esigenza di rafforzare “la guardia costiera libica per fronteggiare meglio le bande di criminali e di scafisti. E poi – ha continuato appellandosi all’aiuto dei presenti al vertice di Parigi- c’è la necessità di sorvegliare in modo più efficace i nostri confini meridionali”.

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