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Minniti vuole un summit a Roma per creare centri di controllo per migranti

Redazione

Un summit a Roma tra partner europei, con Italia, Germania e Francia in prima fila, assieme ai Paesi del Nord Africa per gestire la crisi deimigranti con centri di selezione e controllo, coerentemente con gliaccordiraggiunti con il governo libico diFayez Sarraj. A questo sta lavorando il ministro dell’Interno, Marco Minniti che, in un’intervista al ‘Corriere della Sera ‘ spiega: “Stiamo concludendo accordi per fermare i flussi dei migranti in Niger, si sta lavorando con l’Etiopia, ma la cosa va ampliata e deve essere europea, non solo italiana”. “Isis sta perdendo terreno a Mosul e Raqqa. Non è escluso che i suoi militanti in fuga non possano unirsi alle rotte dei migranti”. I migranti sono la vera sfida per l’unità europea “La mia preoccupazione – aggiunge – è di salvare l’unità europea e la stabilità delle nostre democrazie così come sviluppate dal Dopoguerra ad oggi. I migranti sono la chiave di volta. Costituiscono un problema d’importanza vitale, la prima grande sfida dalla nascita dell’Europa unita. Se non sapremo risolverla perderemo gran parte delle nostre conquiste politiche, sociali, democratiche, economiche. Sarà il collasso e l’avvio di un’era buia fatta di razzismi, nazionalismi, piccoli egoismi xenofobi e auto-distruttivi”.  L’accordo con Sarraj per monitorare le coste libiche “Con Sarraj ci siamo messi d’accordo per creare meccanismi di verifica delle coste occidentali della Libia. I primi 90 marinai delle motovedette dei guardacoste sono già stati addestrati dalla nostra Marina militare e le 10 barche veloci libiche che l’Italia ha in riparazione dal 2011 verranno consegnate a breve”, dice Minniti. “Adesso dobbiamo però concentrarci sui confini meridionali. L’ Italia ha pronti 200 milioni di euro per l’altra sponda del Mediterraneo. Altrettanti sono stati impegnati dall’Europa al recente vertice di Malta “.  I numeri dei flussi migratori “L’anno scorso sono approdati in Italia 181.283 migranti, quasi tutti dalla Libia anche se quasi nessuno è libico, e nei primi mesi del 2017 ammontano già a 15.760. Secondo le prime stime, in maggioranza sono arrivati perché spinti a migliorare le loro condizioni economiche. Chi scappa dalla guerra e dalla fame ha ildiritto d’asilo. Gli altri vanno rimpatriati”. “Non voglio muri – aggiunge – non si possono respingere e trattare da criminali i minori non accompagnati” ma “non è assolutamente possibile continuare a ricevere chiunque sbarchi illegalmente sulle nostre coste senza imporre alcun criterio di accoglienza. La prima prerogativa della sovranità è quella del controllo dei propri confini”.  Guarda il video: Così i migranti arrivano dalla Libia in Italia attraversando il MediterraneoDemagogia delle frontiere aperte farà implodere l’Europa “L’anarchia degli arrivi e il non coordinamento a Bruxelles ha invece contribuito alla Brexit, alimenta la Le Pen in Francia, porta acqua al mulino dei neonazisti in Germania, causa il malcontento populista in Italia e non solo da noi. Il paradosso odierno dell’Europa è che più sarà passiva, oppure più prevarranno ledemagogie delle frontiere aperte a tutti, e più è destinata a implodere”. “Non serve andare dai russi. E’ l’Italia che ha il ruolo trainante in Libia. Per noi si tratta di un’occasione unica. Come la Germania è stata centrale nell’accordo dell’Europa con la Turchia sui migranti, così noi possiamo fare con la Libia, stabilizzarla e rilanciarci come pedina centrale dell’Europa nel Mediterraneo”.

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