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Morra: ‘Inchiesta Antimafia e Rifiuti per far luce sui legami della criminalità’

Redazione

“Come rivelano diverse inchieste, la camorra si è sempre interessata della gestione rifiuti inclusa la costruzione di inceneritori. È necessario approfondire e studiare le tematiche complesse che legano la criminalità organizzata alla gestione dei rifiuti. Sarà mio compito far sì che la Commissione Antimafia insieme alla Commissione d’inchiesta sui Rifiuti faccia luce su questi legami e intrecci perversi che avvelenano la vita delle persone, inclusi gli interessi che sussistono sulla costruzione d&rsquoinceneritori e delle discariche”. Lo scrive su fb il presidente della commissione antimafia, Nicola Morra.

“Nel gennaio 2016 – scrive Morra nel suo profilo fb – il pentito del clan Mallardo, Giuliano Pirozzi parlando nel processo di camorra a carico di Michele Di Nardo e Raffaele Mallardo, rivelò che la cosca giuglianese aveva puntato i suoi interessi sulla costruzione dell’inceneritore di rifiuti a Giugliano. Una vicenda del 2012, raccontò ai magistrati, quando fu convocato dall’allora luogotenente del clan Raffaele Mallardo detto ‘Cicchirocco’. I boss, stando a quanto detto dal pentito, volevano mettere le mani sull’affare da 400 milioni che prevedeva la costruzione dell’impianto. Gli fecero pressioni affinché la struttura sorgesse a Giugliano e non a Napoli Est. “Curaci questa situazione”. Pirozzi spiegò che si rivolsero a lui perchè era “nella commissione pari opportunità al comune di Giugliano e avevo amicizie in Regione. Ero inseritissimo”.

“La mafia da temere è quella che fa investimenti online”
“Oggi la mafia da temere di più è quella che non spara e che magari fa investimenti online grazie a pochi clic che permettono di spostare capitali in maniera criminale da un mercato all’altro”, ha anche commentato Morra ai microfoni di Radio2 parlando del suo nuovo incarico e illustrando le sue priorità.

Per Morra “è nostro dovere trasformare la mentalità degli italiani, troppe volte si assiste muti alla schifezza che magari viene consumata davanti ai nostri occhi senza che vi sia una reazione ferma, forte e intelligente. Vorrei coinvolgere soprattutto i giovani, la società civile, far tornare ad essere pulsante quella società civile che negli anni ’90 fece sentire forte la propria presenza quando lo Stato fu attaccato in maniera indegna dai mafiosi”.

“Certamente – ha proseguito a proposito del suo nuovo incarico – mi sento gravato da una responsabilità enorme che vorrei venisse avvertita non soltanto dai 49 membri che con me formano la Commissione d’inchiesta sul fenomeno mafioso, ma da tutti gli italiani”. “Se tutti quanti noi italiani decidiamo che il rispetto delle regole è nel nostro stesso interesse ci faremo forza l’uno con l’altro. Se tutti insieme decideremo di cambiare rotta – ha assicurato Morra – il Paese potrà con molta facilità e con molta rapidità sconfiggere un fenomeno che sta diventando atavico ed endemico. Se invece prevarrà la cultura della rassegnazione, risulteremo sconfitti in partenza”.

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