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Nausica Sbarra Coordinatrice Regionale Donne, giovani e immigrati Cisl Calabria sulla festività del 25 Aprile

Redazione

La nostra memoria – e soprattutto la nostra capacità di preservarla e tramandarla – è assai debole, viene meno  per la  superficialità e per il fatto che spesso si vuole a tutti i costi apparire logici, moderni e concreti affermando che i problemi e le esigenze del Paese sono ben altre.

Cosi ogni  volta il rischio che corriamo  è quello di far coincidere il senso ed il significato profondo di alcune ricorrenze con la semplice celebrazione formale; da questo punto di vista il 25 aprile è un caso di scuola.

La dolorosa e drammatica lotta di liberazione dal nazifascismo è percepita sempre di più come qualcosa di distante, come un fatto archiviato e confinato alle analisi ed alle valutazioni storiche.

Nulla di più sbagliato perché proprio il 25 aprile, con il sacrificio dei partigiani, la sofferenza del popolo e la fine del nazifascismo,  dovrebbe essere un monito costante e quotidiano su quei valori e su un impegno, in molti casi eroico, che ci consente oggi di vivere con l’orizzonte della libertà.

E’ una giornata di festa nella quale celebrare un fatto accaduto molti decenni fa ma i cui frutti ci accompagnano nella nostra vita quotidiana; e la Cisl non può non ricordare il ruolo svolto dalle donne che, in anticipo sui tempi e con coraggio, furono protagoniste di quella esaltante pagina di storia nazionale.

Ecco perché la nostra festa della liberazione non può non essere associata al ricordo di Tina Anselmi, la partigiana Gabriella, che fu poi tra i fondatori della nostra organizzazione sindacale, parlamentare e prima donna Ministro della Repubblica.

Come sottolineato dalla nostra Segretaria, Anna Maria Furlan, Tina Anselmi è stata infatti un riferimento ideale e culturale costante, un simbolo di emancipazione e di impegno politico e sociale per tutte le donne italiane, una figura che assume, proprio il 25 aprile, un significato ed un valore straordinariamente attuale.

Nel celebrare la Festa della Liberazione vengono in mente le parole di Tina Anselmi che nel commentare la fine della dittatura e del nazifascismo evidenziò come “nessuna conquista è definitiva”; parole importanti che contengono due significati.

Il primo è che la libertà va tutelata e difesa costantemente, il secondo riguarda il fatto che vivere liberi è sì un dono che riceviamo dai nostri padri e dalle nostre madri ma è anche una condizione che richiede il nostro impegno quotidiano per poterla trasmettere ai nostri figli.

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