Con lo slogan #CrotonevuoleunFuturo parte la richiesta di un Patto per la Crescita della città di Pitagora, in cui Stato e Regione Calabria devono assumere un ruolo di soggetti regolatori dello sviluppo e del benessere sociale e non di meri accentratori del potere amministrativo.
Un patto lungimirante, condiviso e validato insieme agli operatori economici e a tutte le associazioni di rappresentanza, e non dai soliti poteri seduti ai tavoli della politica.
Viste le condizioni che emergono, bisogna prendere atto che la politica e lo Stato hanno fallito nel Mezzogiorno d’Italia.
E ora che l’Europa mette a disposizione fiumi di denaro, offrendo ai Paesi della Comunità una soluzione alle difficoltà emerse particolarmente in questo drammatico periodo di Covid, si rende necessario ascoltare l’invito del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che chiede di trovare soluzioni immediate alle priorità da affrontare, senza affidare più la costruzione del futuro dell’Italia alla sola politica: perché se si dovesse fallire nuovamente, facendo scelte scellerate e particolaristiche, a casa non andrebbero solo i politici, ma tutti i dipendenti delle attività produttive, facendo fallire tutte le imprese private, che sono tutelate con retribuzioni fisse e certe il 27 di ogni mese.
“È giunta l’ora di mettere mano alle cinque emergenze, non più prorogabili – dichiara il presidente di Piccola Industria di Confindustria Crotone, Alessandro Cuomo –:sanitarie, legali e infrastrutturali, sia fisiche che digitali, formative e culturali. Dobbiamo garantire ai nostri conterranei il diritto a curarsi nella propria provincia e liberare i calabresi dalla frustrante condizione di ostaggi della ‘Ndrangheta e delle masso-mafie. Dobbiamo dotare la nostra regione di collegamenti moderni e sicuri, come la SS 106, il porto e l’aeroporto di Crotone, oltre a realizzare un’adeguata e veloce linea ferroviaria. Infine, è fondamentale avviare una seria digitalizzazione del territorio, con fibra e alta connettività, che dovrà essere gratuita per lavorare e studiare. Un’opportunità da mettere a disposizione di tutti, soprattutto per offrire un’adeguata crescita culturale, riformando l’istruzione e mettendo in connessione con il resto del mondo la formazione dei ragazzi degli Istituti superiori e delle università calabresi, per renderli più competitivi nel mondo del lavoro. Per realizzare questo progetto operativo, serve che le politiche siano validate dagli operatori economici in un patto, condiviso e di crescita univoco, con tempi certi di realizzazione che giustifichino all’Unione Europea ogni singolo euro del fiume di denaro messo a disposizione con il Recovery Fund”.