“L’annullamento stabilito dal Tribunale Amministrativo regionale dei decreti 72 e 87 del 2018 vergati dal commissario alla Sanità Scura che stabilivano i tetti di spesa per i laboratori accreditati e disponevano lo spostamento di circa 20 milioni di euro dagli ambulatori alle cliniche private conferma la bocciatura, nei principi e nella sostanza, di scelte che hanno mortificato un comparto strategico nella garanzia del diritto all’accesso alle cure e alla continuità assistenziale con inevitabile vulnus per i cittadini e per le stesse strutture messe in difficoltà da siffatte decisioni e costrette, per un periodo, ad erogare a pagamento, i servizi sanitari e a fare i conti con un budget non in grado di assicurare la sostenibilità dei costi per il mantenimento del personale”.
È quanto afferma il consigliere regionale Alessandro Nicolò.
“Adesso – sottolinea – con il pronunciamento del Tar, si mette nero su bianco quanto più volte sostenuto e ribadito anche in occasione dei lavori della Commissione regionale ‘Sanità’ e si rende giustizia rispetto alle motivazioni di irragionevolezza ed eccesso di potere che corredano la sentenza dei giudici amministrativi di primo grado, assieme al difetto di istruttoria ed alla carenza di motivazione”.
“Ma la bocciatura dei due decreti – evidenzia – è anche giudizio negativo sull’operato della struttura commissariale che ha utilizzato lo strumento della discrezionalità disgiunto dalla sostenibilità sotto il profilo logico e da elementi motivazionali coerenti.
È evidente che il ricorso ad impostazioni ragionieristiche e la mancanza di una visione complessiva rispettosa del diritto fondamentale alla salute comprometta inevitabilmente l’offerta sanitaria”.
“La decisione del Tar conferma ancora una volta quanto si chiede a gran voce da tempo: superare il commissariamento della Sanità – che anche alla luce del malcontento esplicitato dalle organizzazioni sindacali del comparto e dagli stessi cittadini – conclude il consigliere regionale di FdI – non è in grado di assicurare le giuste risposte in un settore delicato e basilare come quello del sistema della salute”.