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Oliverio vicino a Lucano: “Riace non può morire soffocata da logiche burocratiche”

Redazione

Il Presidente della Regione Mario Oliverio ha immediatamente telefonato a Mimmo Lucano, Sindaco di Riace, appena appresa la notizia della protesta che ha messo in atto contro la mancata erogazione delle risorse per il mantenimento dello SPRAR attraverso lo sciopero della fame.

Il Sindaco Lucano ha denunciato che è da settembre 2016 che la Prefettura di Reggio Calabria non eroga le risorse e questo, nei fatti, non permette a quest’esperienza di continuare a vivere, mentre per il 2018 non è stato compreso tra gli Enti beneficiari. 

“Sono vicino a Mimmo Lucano Sindaco di Riace – ha detto il Presidente Oliverio – costretto allo sciopero della fame per difendere una esperienza di accoglienza, che ha saputo affermarsi come punto di riferimento sul piano internazionale. Riace non può morire soffocata da logiche burocratiche che di fatto gli tolgono l’ossigeno. Quanto denunciato da Mimmo Lucano è grave. Non procedere al trasferimento delle risorse del progetto SPRAR dal settembre 2016 ed aver escluso Riace dal saldo luglio-dicembre 2017 e per il 2018 non averla compresa tra gli enti beneficiari impegnati nel primo semestre fa sorgere legittimamente il sospetto che è in atto un disegno cinico per affossare l’esperienza di Riace”.

“E’ inconcepibile che un modello di accoglienza come quello portato avanti, con generosità ed abnegazione da Mimmo Lucano, possa essere fermato con motivazioni meramente formali. Abbiamo il dovere – conclude il Presidente della Regione – di difendere e valorizzare l’esperienza di Riace, per far crescere una cultura ed una pratica dell’accoglienza come risposta possibile ad un fenomeno che coinvolge uomini, donne e bambini provenienti dal Sud del Mediterraneo spinti da guerre, fame e disperazione”. 

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